Pasquale Giustiniani circa il volumetto di Giuseppe Improta: oltre Marx, Domenico Jervolino ed il movimento dei Cristiani per il socialismo. Collana "scenari" per la valle del tempo edizioni.
Un prezioso apporto del volume di Improta sta nelle Appendici documentarie che s'incrociano con un tema attualissimo: "documento sul Concordato approvato dal Comitato Nazionale dei Cristiani per socialismo (1-2 febbraio 1975).
Vi si legge: «I “Cristiani per il socialismo” ritengono che quest’anno l’anniversario della firma dei Patti Lateranensi tra Chiesa cattolica e stato fascista, che ricorre l’11 febbraio, assume un significato particolarmente grave, tale da richiedere un più alto grado di presa di coscienza critica e di dibattito sia all’interno del «mondo cattolico» che da parte delle forze politiche e sociali del movimento operai… I “Cristiani per il socialismo” ritengono necessario sottolineare come il regime concordatario – non solo quello instaurato durante il fascismo con i Patti Lateranensi, ma anche quello che potrebbe risultare da una sua eventuale revisione e da un aggiornamento che ne eliminasse le storture più palesi – rappresenti comunque, in quanto tale, una pesante ipoteca su un’autentica concezione della vita democratica e costituisce tutt’oggi un grave nodo irrisolto nello sviluppo della lotta democratica e socialista nel nostro paese, nodo con cui le forze politiche della sinistra debbono fare più radicalmente i conti proprio a partire dalle loro impostazioni strategiche e tattiche. In questa prospettiva, di fronte al processo di revisione del Concordato avviato da oltre un decennio per un voto pressoché unanime del parlamento, mentre sembra che la Commissione Gonella abbia esaurito il suo lavoro da quasi cinque anni, i “Cristiani per il socialismo” ritengono inaccettabile qualunque tentativo di revisione formale, che non tenga conto delle profonde trasformazioni che si sono verificate nei due firmatari dei Patti Lateranensi»...
Come scrive Improta nel volumetto: «Il ricordo di questo movimento e
quello del filosofo ed uomo politico Jervolino merita di essere trasmesso alle
nuove generazioni, specialmente a quelle dei credenti cristiani, per non
disperdere la memoria degli sforzi fatti in passato da chi si è impegnato, con
tutte le proprie forze, per consentire, nelle comunità cristiane, una serena
libertà di scelte politiche ed un impegno/militanza nei partiti di sinistra
o nei sindacati, senza ingerenze e condizionamenti da parte della gerarchia
ecclesiastica. Ed anche per favorire, in occasione di consultazioni
referendarie, valutazioni “non confessionali” ed integraliste di delicate
problematiche come il divorzio e l’aborto».
Tutto questo, lungi dal far pensare che sia conclusa quella
esperienza cattolica e politica degli anni Settanta, può ancora illuminare
generazioni nuove e antiche sull’attuale questione della presenza dei cattolici
nella vita politica, anche per quanto riguarda la delicata problematica
della interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194 del 1978)...
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