"Sì e no", spesso le questioni non sono né completamente vere, né completamente false, ma piuttosto, hanno molteplici sfaccettature, diverse posizioni e prospettive divergenti.
Sic et non, una riflessione circa la complessità della realtà, sulla relatività del vero e la necessità di considerare più punti di vista per affrontare le questioni.
Con le visioni difformi del mondo, si vogliono prendere in esame le diverse percezioni che le persone possono avere su un determinato tema, in ragione dell'educazione, dell'esperienza e dei valori che portano con sé. Da qui, i molteplici modi nel quale può essere visto il rapporto tra fede e ragione anche se comunemente la fede e la ragione sono considerate due entità separate e incompatibili. Da un lato, la fede è spesso associata a credenze e pratiche religiose fondate sull'esperienza personale o la tradizione, ma che possono anche essere considerate irrazionali o anti-scientifiche da alcuni; d'altra parte, la ragione è generalmente considerata come il processo di pensiero razionale e metodico proprio della scienza e della filosofia, che si basano sulla valutazione critica delle prove e della logica. Tuttavia, alcuni filosofi e teologi hanno cercato di trovare un modo per integrare la fede e la ragione, affermando entrambe possono coesistere e anche arricchirsi reciprocamente. Per esempio, Tommaso d'Aquino, un filosofo e teologo del XIII secolo, ha formulato la sua teoria della Teologia Naturale, sostenendo che la ragione umana può comprendere l'esistenza di Dio e la sua creatività attraverso l'osservazione della natura. Numerosi sono i pensatori anche moderni, che suggeriscono come la fede e la ragione possono interagire vicendevolmente nella ricerca della verità. La razionalità stessa può servirsi della fede in Dio come "base epistemica". In definitiva, il rapporto tra fede e ragione può essere complesso e controverso, ma può anche essere visto come un tema di indagine e riflessione per diverse discipline e tradizioni di pensiero.