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martedì 13 maggio 2025

Difendere la fede: l’unità nella diversità è possibile

Lubrino 🆚 Fusaro

Il noto filosofo Diego Fusaro ideatore del celebre sito web: Filosofico.net, di recente si è espresso sull’elezione del nuovo Papa Leone XIV. Il professore, pur premettendo al suo intervento di attendere ulteriori sviluppi prima di esprimere un giudizio sul pontificato di Prevost, ha definito l’agire di Papa Leone XIV ‘contrastante’. Per Fusaro, infatti, Papa Leone XIV da un lato sembra richiamarsi a Benedetto XVI, nello specifico si osserva un ‘ritorno’ alla Tradizione: centralità di Cristo, richiamo alla dottrina di santa Caterina da Siena “Cristo-ponte”, citazione del grande Papa Gregorio Magno, devozione mariana. Attraverso ciò, si intende porre in essere una ‘difesa della fede’ in risposta al nichilismo e al relativismo dominanti. Entrambe queste correnti filosofiche affermano per il nichilismo - ad esempio- la morte di Dio, l’impossibilità dell’esistenza di valori, verità e senso oggettivo della vita; il relativismo decanta l’impossibilità di avere una verità assoluta ed oggettiva a cui riferirsi. Detto questo, dall’altro versante a Fusaro proprio non va giù il fatto che, in qualche modo Papa Leone XIV, avrebbe in qualche modo lasciato intendere al filosofo di voler proseguire il suo pontificato sulla scia di Papa Francesco. In particolar modo sui temi relativi all’ecologia integrale e all’inclusione degli immigrati. Papa Leone XIV può tranquillamente ed effettivamente preservare e ‘rilanciare’ la tradizione esponendo con rigore teologico e chiarezza espositiva le eterne verità della fede e al tempo stesso riprendere i temi del pontificato precedente che riguardano i  grandi temi contemporanei come la salvaguardia del creato, l’inclusione per i migranti e per gli ‘esclusi’, la necessità di un approccio etico nell’utilizzo dell’IA, senza per questo risultare contrastante! Se mai complementare. Pertanto, senza alcuna pretesa di esaustività, si intende indicare alcune questioni fondamentali allo scopo di rilevare che l’affrettato ‘giudizio’ di Fusaro manca di alcune prospettive fondamentali.

Il Cristianesimo così come appare evidente dalle fonti (Sacra Scrittura e Tradizione), ha in sé un valore eclettico intrinseco ed irrinunciabile! Basta riferirsi all’opera lucana degli Atti degli Apostoli - giusto per fornire un esempio- per renderesene conto. La Chiesa antica, infatti, fin dal suo sorgere è stata caratterizzata dall’esistenza di diverse correnti di pensiero. Gli Apostoli, tuttavia, hanno preservato l’unità pur nella diversità di vedute. In tal senso, emblematica è la questione dei giudeo-cristiani che attraversa per intero gli scritti del Nuovo Testamento: molti cristiani provenienti dal Giudaismo e facendo riferimento alla figura di San Giacomo apostolo (parente del Signore), sostenevano che, pur dopo aver ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, fosse indispensabile osservare e preservare le tradizioni ebraiche (cf. At 10,34; 11,1-18; 15, 1-35). I cristiani, invece, provenienti dal paganesimo accentuavano la dimensione della grazia e non ritenevano importante e fondante mantenere le tradizioni ebraiche e facevano riferimento a san Paolo. Ora San Pietro come gestì la questione? Inizialmente pur tendendo da buon giudeo a favore delle posizioni di Giacomo, preservó comunque l’unità tra i cristiani.  Prima del concilio di Gerusalemme coesistettero entrambe le posizioni senza per questo fomentare confusione e divisione. Una grande lezione si può, dunque, apprendere dal cuore della Bibbia la quale, esorta a cogliere nella diversità di “vedute” potenzialmente una ricchezza e non un motivo di divisione! Similmente Papa Leone XIV può ‘rilanciare’ una riscoperta della fede allo scopo di ‘dialogare’ con le istanze del nichilismo e del relativismo senza per questo rinunciare o porre in ombra i fondamenti della verità della fede.  Al tempo stesso, il Papa può affrontare i temi dell’attualità: salvaguardia dell’ambiente, dell’integrazione dei migranti e delle categorie più fragili ed emarginate della società, approccio etico all’IA senza essere bollato come ‘contrastante’ o addirittura eretico! Il Cristianesimo antico insegna che l’unità è possibile nella diversità e che il ‘dialogo’ e non la divisione è la strada per conseguire l’armonia, la pace e la comunione. In definitiva, la presente riflessione suggerisce che l'unità nella diversità non è solo possibile, ma è una caratteristica distintiva e vitale della fede cristiana. Il pontificato di Papa Leone XIV, se saprà tenere insieme la fedeltà alla Tradizione e l'attenzione alle sfide del mondo contemporaneo, potrebbe rappresentare una preziosa testimonianza di questa dinamica feconda. Tradizione e innovazione nella fede possono coesistere a patto che il depositum fidei sia ‘custodito’ e ‘confermato’.

Giuseppe Lubrino




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