aggiornamenti in evidenza

Scenari in tempo reale, in questo importante momento di transizione, un altro strumento si aggiunge: Vatican news, le ultimissime.      Il Direttore del Centro di Filosofia Italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.      Il Direttore del Centro di Filosofia Italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.

venerdì 23 maggio 2025

giovani, Fede e identità, un percorso di crescita con Benedetto XVI


Giovani, Fede e identità: un percorso di crescita con Benedetto XVI 

Come scopriamo fin dalle battute iniziali, si tratta dello scenario della complessità dell’ado­lescenza, nel corso della quale donne e uomini, alla ricerca di legittima autonomia, vanno aiu­tati a consolidare il proprio legittimo bisogno di accettazione e di appartenenza. Potrà anche l’edu­cazione alla fede cristiana offrire un tale aiuto, in vista della meta di un vissuto autentico, che rappresenti, cioè, pur nella provvisorietà di ogni stagione del tempo vitale, un punto fermo e una fonte di sicurezza per la crescita e la matu­razione personale?… L’Autore rilegge per noi la proposta di Joseph Ratzinger-papa Benedetto XVI, rivolta esplicitamente ai giovani (e all’essere umano in generale) in occasione delle celebrazioni della GMG (Giornata Mondiale della Gioventù). 

 Dall’avvio alla lettura di Pasquale Giustiniani:

giovedì 22 maggio 2025

Le idee cadono dal cielo


Books&Museum, 25 maggio 2025

Discussione del volume: Giuseppe Ferraro, Le idee cadono dal cielo. La riforma di Giordano Bruno e l’amore di Platone (La bottega delle idee/1), IOD edizioni, Noventa padovana (Pd), 2024, pagine 222.

Giuseppe Ferraro apre, con questo volume in due parti, la collana che dirige presso IOD. Come ci spiega, «l’idea è quella di aprire una collana, un inserto di libri che nel corso dell’anno raccolga fra le cose che accadono le cose che si sono perdute [questo primo volume, il testo è stato raccolto da Maria Rosaria Valdo]». In tal modo, i discorsi - proposti da Ferraro sia nel centro storico di Napoli (tra il Complesso monumentale di san Domenico maggiore, con il “sacrario” della cella di fra’ Tommaso dei conti d’Aquino), che nell’aula quello di santa Maria maggiore alla Pietrasanta – prendono corpo scritto e si riverberano nell’animo e nella mente di nuovi lettori. Si tratta di filosofare, nel senso di pensare camminando, e viceversa camminare pensando; così come ricordano le ultime pagine di questo libro, che racconta anche dell’uscita dalla basilica della Pietrasanta, lungo il cammino del decumano maggiore: finalmente, ci ricorda il libro, nella seconda metà del Novecento l’aula è stata sottratta a un’officina meccanica che vi si era insediata,  e da lì ci si può allungare fino ai resti del teatro romano: proprio quello che a Napoli ospitava le esibizioni canore di Nerone: «Seneca che lo seguiva lo lasciava esibirsi per andare poco vicino a sentire gli incontri di un filosofo. Si chiama Metronatte» (pagina 222), come ci ricorda la Lettera a Lucilio di Seneca. Chissà cosa insegnava o diceva Metronatte, forse diceva cose analoghe a quelle riferite da Agatone nel Simposio platonico; o cose analoghe a quelle consegnate dal già frate domenicano Giordano Bruno, nei dialoghi in italiano: Lo spaccio della bestia trionfante o ne La cena de le ceneri. Ora, come allora, per le medesime vie dove oggi si svolge la movida postmoderna, ci si potrebbe di nuovo «come trovarsi a casa di Agatone, quella sera in cui parlarono di Eros, parlarono d’amore e di politica» (pagina 222). In questo senso, le idee che cadono dal cielo e si frantumano, attende qualcuno che fragmenta colligat e ne dia un filo d’Arianna per uscire da un labirinto.

sabato 17 maggio 2025

i prodromi del Giubileo, la perdonanza di Papa Celestino


I prodromi del Giubileo: la “perdonanza” di Papa Celestino
(Basilica di San Giovanni Maggiore in Napoli, in occasione della pubblicazione del saggio storio di Fulvio Pastore: il gran rifiuto, Celestino V Papa a Napoli. 17 Maggio 2025)

Antiquorum habet fide relatio: ecco il titolo della Bolla del primo Giubileo: Bonifacio VIII 22 febbraio 1300

«Bonifacio Vescovo, servo dei servi di Dio, per la certezza dei presenti e la memoria dei futuri.

C’è una tradizione degna di fede da parte degli antichi che a coloro, i quali accedono all’onoranda Basilica del principe degli Apostoli di Roma, sono concesse grandi missioni ed indulgenze dei peccati. Noi dunque, che secondo i doveri del nostro ufficio, ricerchiamo e procuriamo con viva soddisfazione il vantaggio dei singoli, ritenendo certe e da rispettarsi tutte queste indulgenze, queste stesse con l'autorita apostolica confermiamo, approviamo, ed anche rinnoviamo con il patrocinio di questa scrittura. E pertanto, poiché‚ i Beatissimi apostoli Pietro e Paolo più sono onorati tanto devotamente le loro Basiliche saranno affollate dai fedeli e affinché gli stessi si sentano sempre più rinfrancati con un’elargizione di doni spirituali, per questo, noi accordiamo, affidandoci alla misericordia di Dio Onnipotente ed ai meriti ed alla autorità dei medesimi Apostoli, col consiglio dei nostri fratelli e nella pienezza del potere apostolico, a tutti quelli che nel presente anno mille e trecento, cominciato da poco con la festa della Natività di nostro Signore Gesù Cristo, ed in qualunque altro centesimo anno seguente accederanno alle suddette Basiliche con riverenza e veramente pentiti e confessati, ed a quelli che veramente si pentiranno in questo presente centesimo anno ed in qualunque anno centesimo avvenire, non solo pieno ed assai largo, ma anzi assai pienissimo perdono dei loro peccati. Stabiliamo che coloro i quali vogliano essere fatti partecipi di simile indulgenza da Noi concessa accedano alle suddette Basiliche, se saranno romani almeno per trenta giorni continui od intercalati ed almeno una volta al giorno; se poi saranno pellegrini o forestieri facciano allo stesso modo per quindici giorni. Ciascuno tanto più meriti e tanto più efficacemente consegna l’indulgenza se le stesse Basiliche più ampiamente e devotamente frequenterà. A nessun uomo giammai sia lecito infirmare questo pubblico atto della conferma, approvazione, innovazione, concessione e costituzione nostra, né‚ gli sia lecito con temerario ordine contraddirvi. Se poi alcun avrà avuto la presunzione di ciò, sappia che incorrerà nello sdegno di Dio Onnipotente e dei Beati Pietro e Paolo Apostoli.

Dato in Roma, presso san Pietro il 22 febbraio, anno sesto del Nostro Pontificato.

🔤relazione integrale

venerdì 16 maggio 2025

Per Nietzsche. Interpretazioni italiane

Sorrento, 31 maggio  hotel Continental: presentazione atti preparatori
per Nietzsche, 31 maggio 2025


Per Nietzsche. Interpretazioni italiane
Friedrich Nietzsche 31 magg. Sorrento hotel Continental: atti preparatori

(Roma. Presentazione del volume: Per Nietzsche. Interpretazioni italiane, edizioni La Valle del Tempo, Napoli 2025, pagine 306

0. Introduzione

Balza subito agli occhi del lettore l’importanza di un volume, che ora presentiamo, che si propone la ricognizione delle principali interpretazioni italiane del filosofo Nietzsche. Un volume ricchissimo di pagine e di prospettive, con numerosi saggi di studiosi che guardano soprattutto alla recezione italiana del pensatore tedesco, con la prospettiva tipica del Centro per la Filosofia italiana. Un volume che va letto in aula, prima che personalmente (farebbero bene i docenti di filosofia a farne oggetto di corsi al Liceo e all’Università). Un volume che presuppone, inoltre, tutta una serie di passaggi cronologici (legati, per quanto oggi ci riguarda, soprattutto all’edizione italiana degli scritti di Nietzsche) e, soprattutto, un ritorno critico sulle prime e sulle più recenti recezioni del filosofo tedesco in ambienti non soltanto specialistici, ma anche, per così dire, quotidiani.

 1. Un materiale “incandescente”

La storia della filosofia del Novecento, nel particolare versante del suo interesse verso il Filosofo tedesco Nietzsche - che inaugura l’ultimo secolo del millennio -, si trovava di fronte a un materiale così incandescente e scarsamente univoco, per cui, secondo le varie angolazioni adottate da editori e commentatori, fu possibile fare, di Friedrich Nietzsche, ora il precursore del nazismo, ora il ribelle aristocratico, propugnatore di un pensiero reazionario, ora l’«amico della solitudine» che annunciava una democrazia a venire, ora il radicale e anti-dialettico pensatore genealogico dello scontro di forze e della destituzione del Soggetto, ora il filosofo della morte di dio, paladino del più intransigente ateismo, come pure 

il più autentico seguace di un cristianesimo, che si condenserebbe nel carattere affermativo di un amore senza condizione.

mercoledì 14 maggio 2025

Clero ed abusi sessuali

Clero e abusi sessuali, fra diritto canonico e diritto secolare 

di Ennio Tardioli

Mi complimento per il volume di ENNIO TARDIOLI, Clero e abusi sessuali. Fra diritto canonico e diritto secolare, presentazione di Luigi Sabbarese, cs, Gruppo editoriale Tab s.r.l., Roma 2024. Egli scrive: «Questo lavoro, dal titolo Clero e abusi sessuali. Fra diritto ca­nonico e diritto secolare, analizza la tematica alla luce della normativa italiana e canonica» (p. 19).

Il volume mi sembra lineare, informato e molto utile per chi studia i problemi della tutela dei minori e delle persone particolarmente vulnerabili, sotto gli aspetti giuridici e canonistici, con chiare implicazioni teologico-pastorali. Certamente è un libro che risponde all'obiettivo espresso da p. Sabbarese: "La consapevolezza deve condurre a un cambiamento di paradigma culturale, antropologico e teologico, che considera l’abuso di potere, di coscienza e sessuale nella Chiesa come una violazione dei comandamenti di Dio e della dignità della persona: ogni abuso intacca il fondamento della fede e svuota le vittime della fede in Dio, della fiducia nei suoi ministri e della fiducia in sé stessi".

Tardioli così sintetizza la sua fatica editoriale: «Il capitolo primo consta di tre paragrafi in cui analiz­zeremo il tema degli abusi sessuali prima in generale, poi secondo il diritto penale italiano ma solo nella parte sostan­ziale senza riferimenti al diritto processuale avendo esclusi­vamente lo scopo di spiegare i termini della questione» (p. 20). Si precisa la nozione di minore e di abuso, alla luce della legislazione europea e italiana, delle principali teorie psicologiche e psichiatriche, osservando che «il Legislatore [italiano] del 1996 ha collocato i de­litti contro la libertà sessuale fra i delitti contro la libertà personale, cioè nel Libro II, Titolo XII, Capo III del c.p.» (p. 27). A sua volta, il diritto penale canonico nato dal Vaticano II era considerato troppo “garantista” perché poneva l’accento sul­la tutela dell’accusato rendendo quasi impossibili le condan­ne, di conseguenza si convenne con Giovanni Paolo II che era necessario attribuire il delitto di pedofilia alla compe­tenza esclusiva dell’allora CDF con la dicitura Delicta maiora contra fidem per poter comminare la pena della dimissione dallo stato clericale ai sacerdoti colpevoli, in quanto questo delitto danneggiava anche la fede. Osserva Tardioli: « In verità più che di delicta graviora bisognerebbe parlare di delicta reservata in quanto con la prima espressione si in­tende solo una particolare categoria di 

martedì 13 maggio 2025

Difendere la fede: l’unità nella diversità è possibile

Lubrino 🆚 Fusaro

Il noto filosofo Diego Fusaro ideatore del celebre sito web: Filosofico.net, di recente si è espresso sull’elezione del nuovo Papa Leone XIV. Il professore, pur premettendo al suo intervento di attendere ulteriori sviluppi prima di esprimere un giudizio sul pontificato di Prevost, ha definito l’agire di Papa Leone XIV ‘contrastante’. Per Fusaro, infatti, Papa Leone XIV da un lato sembra richiamarsi a Benedetto XVI, nello specifico si osserva un ‘ritorno’ alla Tradizione: centralità di Cristo, richiamo alla dottrina di santa Caterina da Siena “Cristo-ponte”, citazione del grande Papa Gregorio Magno, devozione mariana. Attraverso ciò, si intende porre in essere una ‘difesa della fede’ in risposta al nichilismo e al relativismo dominanti. Entrambe queste correnti filosofiche affermano per il nichilismo - ad esempio- la morte di Dio, l’impossibilità dell’esistenza di valori, verità e senso oggettivo della vita; il relativismo decanta l’impossibilità di avere una verità assoluta ed oggettiva a cui riferirsi. Detto questo, dall’altro versante a Fusaro proprio non va giù il fatto che, in qualche modo Papa Leone XIV, avrebbe in qualche modo lasciato intendere al filosofo di voler proseguire il suo pontificato sulla scia di Papa Francesco. In particolar modo sui temi relativi all’ecologia integrale e all’inclusione degli immigrati. Papa Leone XIV può tranquillamente ed effettivamente preservare e ‘rilanciare’ la tradizione esponendo con rigore teologico e chiarezza espositiva le eterne verità della fede e al tempo stesso riprendere i temi del pontificato precedente che riguardano i  grandi temi contemporanei come la salvaguardia del creato, l’inclusione per i migranti e per gli ‘esclusi’, la necessità di un approccio etico nell’utilizzo dell’IA, senza per questo risultare contrastante! Se mai complementare. Pertanto, senza alcuna pretesa di esaustività, si intende indicare alcune questioni fondamentali allo scopo di rilevare che l’affrettato ‘giudizio’ di Fusaro manca di alcune prospettive fondamentali.

sabato 10 maggio 2025

Leone XIV un Papa, un programma

 Papa Leone si racconta 

  

“Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente […]. Il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore […]. Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato […]. Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore”.

domenica 4 maggio 2025

L’eredità di Benedetto XVI, il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione

Ratzinger, teologo del tempo attuale. Lezione per i Cardinali in Conclave...


L’eredità di Benedetto XVI: il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione 

In questi giorni che precedono il Conclave che si terrà il 7 maggio e che accompagnerà la Chiesa in una nuova fase della sua storia con l’elezione del successore di Pietro, il nuovo Papa, si incrementano i pronostici e molti si chiedono quale strada intende prendere la Chiesa Cattolica? Come si sa, le opinioni si dividono tra due schieramenti: i tradizionalisti che desiderano una Chiesa più stabile e solida dal punto di vista del bimillennario depositum fidei. I progressisti, invece, che guardano alle riforme come l’accesso ai sacramenti delle persone divorziate e risposate, le benedizioni alle coppie omosessuali, l’ordinazione presbiteriale delle donne e ad una Chiesa meno ‘gerarchica’ e più sinodale. Tra questi schiarimenti chi avrà la meglio? Una buona parte del collegio cardinalizio, come si sa, è composta da cardinali eletti da Papa Francesco. Tuttavia, non mancano figure che auspicano un ‘ritorno’ alla tradizione perché si possa avere una sorte di ‘restaurazione’ dal punto di vista della ‘chiarezza’ in materia di dottrina. Al fine di evitare ulteriori divisioni - che non fanno bene alla Chiesa e alla sua missione di annuncio del Vangelo di Gesù Cristo, può risultare opportuno - in tale contesto- riscoprire gli insegnamenti di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI. Il celebre teologo tedesco, infatti, nel corso della sua vita ha compiuto lo sforzo di coniugare sempre due aspetti imprescindibili della vita ovvero fides et ratio. 

sabato 3 maggio 2025

Signurì, signurì. Gli scolari della Napoli che non conta al Books&Museum

Pasquale Lubrano Lavadera-Angela De Cimma, SIGNURÌ, SIGNURÌ. Tra gli scolari della Napoli che non conta (Collana: Cronisti scalzi, 22), Prefazione di Giancarlo Siani (da «Il lavoro nel Sud», giugno 1979), Introduzione di Mario Pomilio, Postfazione di Cesare Moreno, IOD Edizioni, 2024.

🔍 Leggi la recensione di Giancarlo Siani al libro Signurì, Signurì (1979) 👉 clicca qui
 
Vorrei riferire - provocato dal volume di Pasquale Lubrano Lavadera e Angela De Cimma, ripubblicato dopo oltra 40 anni dalle edizioni IOD perché ritenuto ancora attuale, pur nella radicale variazione del contesto storico-sociale -, vorrei riferire tre episodi, per così dire, "a margine" del libro, ma che, come osserveremo,  ne riprendono i temi di fondo.
Sono episodi che mi riguardano personalmente: uno, dei primi anni Cinquanta del XX secolo, quando frequentavo le scuole comunali dell'infanzia - dove arrivavano gli aiuti della famiglia Lauro, mentre la POA (Pontificia Opera Assistenza) faceva pervenire i biscotti americani e anche il latte - a noi bambini dell'asilo (come si chiamava a quel tempo la scuola dell'infanzia); l'altro, della fine degli anni Sessanta, nell'immediato post-concilio Vaticano secondo, allorché, nelle aule della Facoltà teologica di Capodimonte, seguivo le lezioni di "Letteratura religiosa contemporanea", allora tenute dal prof. Mario Pomilio - che scrisse anche un pezzo giornalistico ripreso in questo libro oggi in discussione -: Pomilio stava allora preparando il suo "Il quinto-evangelio", mentre a noi studenti regalò, autografata, una copia de L'uccello nella cupola. Il terzo episodio risale invece agli anni delle mia immissione in ruolo, dopo il superamento del concorso a cattedre per la scuola superiore: feci domanda e ottenni per due anni il privilegio dell'esonero ministeriale dalla didattica, per essere destinato nell'allora Provveditorato agli studi di Napoli, nell'ufficio per la dispersione scolastica, esattamente nella gestione del progetto ERSVA: un'iniziativa regionale che mirava a supportare lo sviluppo dell'artigianato locale, anche attraverso la creazione di aree attrezzate e distretti industriali, coordinandosi con le associazioni artigiane e con la programmazione regionale per implementare interventi a favore delle piccole imprese (era come l'anticamera del rapporto scuola-lavoro).
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Il volume di cui oggi parliamo riferisce della condizione dei bambini e ragazzi di Napoli e provincia e, infine, dei quartieri spagnoli: gli alunni che chiamavano la maestra De Cimma "Signurì, signurì!"; quelli che al mattino facevano colazione con pane e vino... Una società e un contesto cittadino "nero di fumo e sporco d'ingiustizia", quello narrato in queste pagine. Un contesto socio-culturale dell'hinterland patenopeo che, per molti aspetti, esibisce un basso continuo identico, come ben sa Cesare Moreno coi suoi maestri di strada.

giovedì 1 maggio 2025

Amoris laetitia, alcune considerazioni sull’educazione

Amoris Laetitia: alcune considerazioni sull’educazione

 
Papa Francesco nel 2016 ha redatto una esortazione post-sinodale dal titolo “Amoris Laetitia” che costituisce uno spartiacque all’interno del suo pontificato. Ciò, a causa dei ‘dubia’ sollevati da alcuni cardinali di estrazione tradizionalista. Tali questioni riguardano prevalentemente l’accesso ai sacramenti delle persone divorziate e risposate, le unioni non sacramentali, le situazioni in cui alcune famiglie vivono situazioni complesse. Oltre a tutti le critiche rivolte a Francesco per queste questioni, si ritiene che egli abbia posto in essere una pedagogia dell’inclusione mostrando anche verso le persone ‘lontane’ dalla fede un atteggiamento di accoglienza, rispetto e premura pastorale. Il documento è composto da nove capitoli e trecento paragrafi e si propone di fornire alcune indicazioni pastorali su come la Chiesa possa annunciare il Vangelo di Gesù Cristo nell’attuale contesto socioculturale. Un’attenzione particolare è rivolta all’istituzione della famiglia umana caratterizzata sempre più dalla precarietà,fragilità, instabilità e sofferenza, dovute ai repentini cambiamenti e mutamenti sociali a cui essa è soggetta. L’esortazione si basa e ruota attorno a tre verbi: accompagnamento, discernimento, integrazione. La Chiesa, infatti, animata dal suo spirito missionario desidera porsi al fianco di questa fondamentale istituzione della comunità umana per offrirle una bussola che l’aiuti ad orientarsi nel labirinto della complessità del reale. Nel presente articolo, senza alcuna pretesa di esaustività, si intende proporre una riflessione su alcune considerazioni sulla questione educativa contenute nel capitolo sette. Papa Francesco affronta il tema dell’educazione a partire da una prospettiva cristiana che pone al centro del processo educativo e formativo dell’individuo la dignità della persona umana. In diverse occasioni, infatti, egli ha ribadito l’esigenza di promuovere all’interno della società, per tutti gli enti deputati all’educazione, un “patto di corresponsabilità globale”. Ciò al fine di sostenere genitori,insegnanti ed educatori nell’arduo compito di educare le nuove generazioni a pensare, riflettere e agire in maniera adeguata e corrispondente ai tempi. Francesco prende in considerazione il rapporto, talvolta, travagliato e sofferto tra genitori e figli. Papa Francesco parte dall'assunto che, i genitori hanno un impatto significativo sullo sviluppo morale dei figli, ciò sia in senso positivo che negativo. Per questo, esorta i genitori ad assumersi la responsabilità educativa con coscienza, entusiasmo e ragionevolezza. Si rende necessario che i genitori valorizzino il tempo con i propri figli e abbiano particolare attenzione per tutte le fasi che caratterizzano il loro percorso di crescita: infanzia,adolescenza,giovinezza. I genitori devono porsi come guida credibile nei confronti dei figli, rendersi capaci di ascolto e comprensione. Essi non devono farli mai e poi mai sperimentare l’abbandono affettivo,emotivo, esistenziale. Egli annota che, oggi molti genitori esercitano sui loro figli un controllo eccessivo, maniacale circa i loro spostamenti e movimenti. 

Corrado Ocone, il non detto della libertà

giovani, Fede e identità, un percorso di crescita con Benedetto XVI

Giovani, Fede e identità: un percorso di crescita con Benedetto XVI   Come scopriamo fin dalle battute iniziali, si tratta dello scen...