aggiornamenti in evidenza
venerdì 23 maggio 2025
giovani, Fede e identità, un percorso di crescita con Benedetto XVI
giovedì 22 maggio 2025
Le idee cadono dal cielo
Books&Museum, 25 maggio 2025
Discussione del volume: Giuseppe Ferraro, Le idee cadono dal cielo. La riforma di Giordano Bruno e l’amore di Platone (La bottega delle idee/1), IOD edizioni, Noventa padovana (Pd), 2024, pagine 222.
Giuseppe Ferraro apre, con questo volume in due parti, la collana che dirige presso IOD. Come ci spiega, «l’idea è quella di aprire una collana, un inserto di libri che nel corso dell’anno raccolga fra le cose che accadono le cose che si sono perdute [questo primo volume, il testo è stato raccolto da Maria Rosaria Valdo]». In tal modo, i discorsi - proposti da Ferraro sia nel centro storico di Napoli (tra il Complesso monumentale di san Domenico maggiore, con il “sacrario” della cella di fra’ Tommaso dei conti d’Aquino), che nell’aula quello di santa Maria maggiore alla Pietrasanta – prendono corpo scritto e si riverberano nell’animo e nella mente di nuovi lettori. Si tratta di filosofare, nel senso di pensare camminando, e viceversa camminare pensando; così come ricordano le ultime pagine di questo libro, che racconta anche dell’uscita dalla basilica della Pietrasanta, lungo il cammino del decumano maggiore: finalmente, ci ricorda il libro, nella seconda metà del Novecento l’aula è stata sottratta a un’officina meccanica che vi si era insediata, e da lì ci si può allungare fino ai resti del teatro romano: proprio quello che a Napoli ospitava le esibizioni canore di Nerone: «Seneca che lo seguiva lo lasciava esibirsi per andare poco vicino a sentire gli incontri di un filosofo. Si chiama Metronatte» (pagina 222), come ci ricorda la Lettera a Lucilio di Seneca. Chissà cosa insegnava o diceva Metronatte, forse diceva cose analoghe a quelle riferite da Agatone nel Simposio platonico; o cose analoghe a quelle consegnate dal già frate domenicano Giordano Bruno, nei dialoghi in italiano: Lo spaccio della bestia trionfante o ne La cena de le ceneri. Ora, come allora, per le medesime vie dove oggi si svolge la movida postmoderna, ci si potrebbe di nuovo «come trovarsi a casa di Agatone, quella sera in cui parlarono di Eros, parlarono d’amore e di politica» (pagina 222). In questo senso, le idee che cadono dal cielo e si frantumano, attende qualcuno che fragmenta colligat e ne dia un filo d’Arianna per uscire da un labirinto.
sabato 17 maggio 2025
i prodromi del Giubileo, la perdonanza di Papa Celestino
Antiquorum
habet fide relatio: ecco il titolo della Bolla del primo Giubileo: Bonifacio
VIII 22 febbraio 1300
«Bonifacio
Vescovo, servo dei servi di Dio, per la certezza dei presenti e la memoria dei
futuri.
C’è
una tradizione degna di fede da parte degli antichi che a coloro, i quali
accedono all’onoranda Basilica del principe degli Apostoli di Roma, sono
concesse grandi missioni ed indulgenze dei peccati. Noi dunque, che secondo i
doveri del nostro ufficio, ricerchiamo e procuriamo con viva soddisfazione il
vantaggio dei singoli, ritenendo certe e da rispettarsi tutte queste
indulgenze, queste stesse con l'autorita apostolica confermiamo, approviamo,
ed anche rinnoviamo con il patrocinio di questa scrittura. E pertanto,
poiché‚ i Beatissimi apostoli Pietro e Paolo più sono onorati tanto devotamente
le loro Basiliche saranno affollate dai fedeli e affinché gli stessi si sentano
sempre più rinfrancati con un’elargizione di doni spirituali, per questo, noi
accordiamo, affidandoci alla misericordia di Dio Onnipotente ed ai meriti ed
alla autorità dei medesimi Apostoli, col consiglio dei nostri fratelli e nella
pienezza del potere apostolico, a tutti quelli che nel presente anno mille e
trecento, cominciato da poco con la festa della Natività di nostro Signore Gesù
Cristo, ed in qualunque altro centesimo anno seguente accederanno alle suddette
Basiliche con riverenza e veramente pentiti e confessati, ed a quelli che
veramente si pentiranno in questo presente centesimo anno ed in qualunque anno
centesimo avvenire, non solo pieno ed assai largo, ma anzi assai pienissimo
perdono dei loro peccati.
Dato
in Roma, presso san Pietro il 22 febbraio, anno sesto del Nostro Pontificato.
venerdì 16 maggio 2025
Per Nietzsche. Interpretazioni italiane
Friedrich Nietzsche 31 magg. Sorrento hotel Continental: atti preparatori
(Roma. Presentazione del volume: Per Nietzsche. Interpretazioni italiane, edizioni La Valle del Tempo, Napoli 2025, pagine 306
0.
Introduzione
Balza
subito agli occhi del lettore l’importanza di un volume, che ora presentiamo,
che si propone la ricognizione delle principali interpretazioni italiane del
filosofo Nietzsche. Un volume ricchissimo di pagine e di prospettive, con
numerosi saggi di studiosi che guardano soprattutto alla recezione italiana del
pensatore tedesco, con la prospettiva tipica del Centro per la Filosofia
italiana. Un volume che va letto in aula, prima che personalmente
(farebbero bene i docenti di filosofia a farne oggetto di corsi al Liceo e
all’Università). Un volume che presuppone, inoltre, tutta una serie di passaggi
cronologici (legati, per quanto oggi ci riguarda, soprattutto all’edizione
italiana degli scritti di Nietzsche) e, soprattutto, un ritorno critico sulle
prime e sulle più recenti recezioni del filosofo tedesco in ambienti non
soltanto specialistici, ma anche, per così dire, quotidiani.
1. Un materiale “incandescente”
La storia della filosofia del Novecento, nel particolare versante del suo interesse verso il Filosofo tedesco Nietzsche - che inaugura l’ultimo secolo del millennio -, si trovava di fronte a un materiale così incandescente e scarsamente univoco, per cui, secondo le varie angolazioni adottate da editori e commentatori, fu possibile fare, di Friedrich Nietzsche, ora il precursore del nazismo, ora il ribelle aristocratico, propugnatore di un pensiero reazionario, ora l’«amico della solitudine» che annunciava una democrazia a venire, ora il radicale e anti-dialettico pensatore genealogico dello scontro di forze e della destituzione del Soggetto, ora il filosofo della morte di dio, paladino del più intransigente ateismo, come pure
il
più autentico seguace di un cristianesimo, che si condenserebbe nel carattere
affermativo di un amore senza condizione.
mercoledì 14 maggio 2025
Clero ed abusi sessuali
Clero e abusi sessuali, fra diritto canonico e diritto secolare
di Ennio Tardioli
Mi complimento per il volume di ENNIO TARDIOLI, Clero e abusi sessuali. Fra diritto canonico e diritto secolare, presentazione di Luigi Sabbarese, cs, Gruppo editoriale Tab s.r.l., Roma 2024. Egli scrive: «Questo lavoro, dal titolo Clero e abusi sessuali. Fra diritto canonico e diritto secolare, analizza la tematica alla luce della normativa italiana e canonica» (p. 19).
Il
volume mi sembra lineare, informato e molto utile per chi studia i problemi
della tutela dei minori e delle persone particolarmente vulnerabili, sotto gli
aspetti giuridici e canonistici, con chiare implicazioni teologico-pastorali.
Certamente è un libro che risponde all'obiettivo espresso da p. Sabbarese:
"La consapevolezza deve condurre a un cambiamento di paradigma culturale,
antropologico e teologico, che considera l’abuso di potere, di coscienza e
sessuale nella Chiesa come una violazione dei comandamenti di Dio e della
dignità della persona: ogni abuso intacca il fondamento della fede e svuota le
vittime della fede in Dio, della fiducia nei suoi ministri e della fiducia in
sé stessi".
Tardioli così sintetizza la sua fatica editoriale: «Il capitolo primo consta di tre paragrafi in cui analizzeremo il tema degli abusi sessuali prima in generale, poi secondo il diritto penale italiano ma solo nella parte sostanziale senza riferimenti al diritto processuale avendo esclusivamente lo scopo di spiegare i termini della questione» (p. 20). Si precisa la nozione di minore e di abuso, alla luce della legislazione europea e italiana, delle principali teorie psicologiche e psichiatriche, osservando che «il Legislatore [italiano] del 1996 ha collocato i delitti contro la libertà sessuale fra i delitti contro la libertà personale, cioè nel Libro II, Titolo XII, Capo III del c.p.» (p. 27). A sua volta, il diritto penale canonico nato dal Vaticano II era considerato troppo “garantista” perché poneva l’accento sulla tutela dell’accusato rendendo quasi impossibili le condanne, di conseguenza si convenne con Giovanni Paolo II che era necessario attribuire il delitto di pedofilia alla competenza esclusiva dell’allora CDF con la dicitura Delicta maiora contra fidem per poter comminare la pena della dimissione dallo stato clericale ai sacerdoti colpevoli, in quanto questo delitto danneggiava anche la fede. Osserva Tardioli: « In verità più che di delicta graviora bisognerebbe parlare di delicta reservata in quanto con la prima espressione si intende solo una particolare categoria di
martedì 13 maggio 2025
Difendere la fede: l’unità nella diversità è possibile
Il noto filosofo Diego Fusaro ideatore del celebre sito web: Filosofico.net, di recente si è espresso sull’elezione del nuovo Papa Leone XIV. Il professore, pur premettendo al suo intervento di attendere ulteriori sviluppi prima di esprimere un giudizio sul pontificato di Prevost, ha definito l’agire di Papa Leone XIV ‘contrastante’. Per Fusaro, infatti, Papa Leone XIV da un lato sembra richiamarsi a Benedetto XVI, nello specifico si osserva un ‘ritorno’ alla Tradizione: centralità di Cristo, richiamo alla dottrina di santa Caterina da Siena “Cristo-ponte”, citazione del grande Papa Gregorio Magno, devozione mariana. Attraverso ciò, si intende porre in essere una ‘difesa della fede’ in risposta al nichilismo e al relativismo dominanti. Entrambe queste correnti filosofiche affermano per il nichilismo - ad esempio- la morte di Dio, l’impossibilità dell’esistenza di valori, verità e senso oggettivo della vita; il relativismo decanta l’impossibilità di avere una verità assoluta ed oggettiva a cui riferirsi. Detto questo, dall’altro versante a Fusaro proprio non va giù il fatto che, in qualche modo Papa Leone XIV, avrebbe in qualche modo lasciato intendere al filosofo di voler proseguire il suo pontificato sulla scia di Papa Francesco. In particolar modo sui temi relativi all’ecologia integrale e all’inclusione degli immigrati. Papa Leone XIV può tranquillamente ed effettivamente preservare e ‘rilanciare’ la tradizione esponendo con rigore teologico e chiarezza espositiva le eterne verità della fede e al tempo stesso riprendere i temi del pontificato precedente che riguardano i grandi temi contemporanei come la salvaguardia del creato, l’inclusione per i migranti e per gli ‘esclusi’, la necessità di un approccio etico nell’utilizzo dell’IA, senza per questo risultare contrastante! Se mai complementare. Pertanto, senza alcuna pretesa di esaustività, si intende indicare alcune questioni fondamentali allo scopo di rilevare che l’affrettato ‘giudizio’ di Fusaro manca di alcune prospettive fondamentali.
sabato 10 maggio 2025
Leone XIV un Papa, un programma
Papa Leone si racconta
“Questa
è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e
perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente […]. Il
male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti
mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo.
Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di
Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore […]. Sono un
figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e
per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella
patria che Dio ci ha preparato […]. Oggi è il giorno della Supplica alla
Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare
vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore”.
domenica 4 maggio 2025
L’eredità di Benedetto XVI, il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione
Ratzinger, teologo del tempo attuale. Lezione per i Cardinali in Conclave...
sabato 3 maggio 2025
Signurì, signurì. Gli scolari della Napoli che non conta al Books&Museum
Pasquale Lubrano Lavadera-Angela De Cimma, SIGNURÌ, SIGNURÌ. Tra gli scolari della Napoli che non conta (Collana: Cronisti scalzi, 22), Prefazione di Giancarlo Siani (da «Il lavoro nel Sud», giugno 1979), Introduzione di Mario Pomilio, Postfazione di Cesare Moreno, IOD Edizioni, 2024.
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giovedì 1 maggio 2025
Amoris laetitia, alcune considerazioni sull’educazione
Corrado Ocone, il non detto della libertà
giovani, Fede e identità, un percorso di crescita con Benedetto XVI
Giovani, Fede e identità: un percorso di crescita con Benedetto XVI Come scopriamo fin dalle battute iniziali, si tratta dello scen...

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