Come ci suggerisce l’antropologia culturale, occorre, al di là del pluralismo teologico e sociologico delle singole fedi, riconoscere la religione come universale culturale, cioè fattore antropico persistente, indipendentemente dalle religioni istituzionali e dai processi da esse indotti, o assecondati. L’enfasi identitaria di tipo religioso può, tuttavia, diventare esasperazione dei localismi a tutto danno dell’universalità, così come si è verificato in alcuni paesi multinazionali e multireligiosi. Non è un caso che lo stesso cristianesimo, in campo sociale e in politica, deve oggi “battersi” su due fronti: contro una modernità che minaccia, nelle manifestazioni estreme, alcuni dei suoi valori, e contro il fanatismo delle frange religiose più radicali. Si finisce, in tal modo, in una progettualità socio-politica, che di biblico conserva soltanto il nome (Leviatàn) e che, non a caso, il teologo J. Moltmann ha potuto giudicare, in ottica teologica, come una vera e propria bestemmia espressa contro il Creatore. La soluzione ipotizzata, infatti, piuttosto che inaugurare una via di traduzione, sul piano socio-politico, di una specifica idealità cristiana nel ricco “mercato” delle proposte religiose, emargina progressivamente il religioso dalla città, dal viaggio, dai tours, anche dalla città delle radici, relegandolo nell’ambito del privato, del sentimentale, del vissuto, della coscienza interiore.
aggiornamenti in evidenza
giovedì 30 gennaio 2025
La letteratura di viaggio da “Il Milione” agli aspetti religiosi del Roots Tourism
martedì 28 gennaio 2025
sabato 25 gennaio 2025
Antonella Cilento, La babilonese
Antonella Cilento, La babilonese, “Romanzi Bompiani”, copertina di Iole Cilento, Giunti editori, Firenze-Milano 2024, pp. 374
«Certo, se a scrivere qui, oggi, fossero stati Dickens o
Balzac, Checov o Mastriani, niente si sarebbe potuto nominare, men che meno lo
sperma – in lingua locale sfaccimma… e tanto meno la profanazione erotica e
spiona della madonna Assunta di Filomena Argento. Non se ne sarebbero trovati
che pudichi, ma ammiccanti, cenni in francesi meno pii, come Maupassant, e ci
sarebbero voluti altri anni ancora prima di cadere nelle pagine segrete di
Apollinaire o in quella [quelle: piccolo raro svarione tipografico di questo
libro di Cilento!] celebri di Lawrence (p. 264).
Siamo, in questo gustoso passaggio narrativo del bellissimo e avvincente romanzo di Antonella Cilento, nella Sezione del romanzo intitolata “Filomena, 1881” (p. 205). Da esso ricaviamo i caratteri salienti dell’intreccio e del costrutto letterario di questo romanzo – che, forse, è anche un avvincente giallo, che attraversa, tra storia, magia e cultura popolare, varie epoche, arcaiche e moderno-contemporanee; a volte redatto in una fluente lingua napoletana –, il libro ci fa attraversare un lunghissimo arco di tempo: dal 653 a.C. (anno in cui inizia la prima Sezione, intitolata “Libbali” a p. 9), per giungere fino agli Anni Duemila
giovedì 23 gennaio 2025
IUM acdemy-Politeia, attualità formativa dei percorsi IFTS
I moduli e le unità capitalizzabili dei percorsi IFTS sono finalizzati a far acquisire insieme di competenze, autonomamente significativo, riconoscibile dal mondo del lavoro come componente di specifiche professionalità ed identificabile quale risultato atteso del percorso formativo.
La filiera formativa tecnologico-professionale ha
l'obiettivo di offrire agli studenti un'ampia gamma di opportunità formative
nel settore tecnologico e professionale. Questa proposta formativa si basa su
un sistema integrato e in rete, in grado di garantire una vasta scelta di
percorsi: dall'istruzione tecnica e professionale, ai programmi di istruzione e
formazione professionale, fino ai percorsi di istruzione e formazione tecnica
superiore (IFTS) e di specializzazione terziaria.
Il tutto è reso possibile grazie alla collaborazione e alla
sinergia tra istituti tecnici, istituti professionali e ITS Academy, creando un
ecosistema educativo inclusivo e orientato al futuro. Ricordiamo che il futuro
degli ITS Academy prevede, tra l’altro, la correlazione con una struttura
formativa accreditata dalla Regione per l'alta formazione.
Attualmente la filiera formativa tecnologico professionale è
finalizzata a proporre agli studenti un’offerta formativa in ambito
tecnologico-professionale, integrata in rete e capace di garantire un’ampia
scelta di percorsi d’istruzione, di istruzione e formazione professionale, di
istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e di specializzazione
terziaria prevedendo il coinvolgimento e la sinergia di istituti tecnici e
professionali e ITS Academy. Ulteriori soggetti della rete possono essere le
università, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica
e altri soggetti pubblici e privati intenzionati a contribuire alla
realizzazione del progetto sperimentale, in partenariato con i rappresentanti
del sistema delle imprese e delle professioni.
Dio c’era ad Auschwitz?
Il venti luglio dell’anno 2000 il parlamento italiano promulga la legge 211 con la quale istituisce il “Giorno della Memoria” per commemorare e ricordare le vittime del nazismo. La scuola in tale data organizza attività e lezioni per sensibilizzare i discenti circa il totalitarismo e i suoi orrori e promuove azioni volte all’inclusione e al contrasto di ogni forma di discriminazione etnica, razziale, culturale e religiosa. Joseph Ratzinger- Benedetto XVI il ventotto maggio del 2006, si recò in visita ad Auschwitz-Birkenau e in tale occasione tenne un discorso divenuto celebre sull’orrore della Shoah. La peculiarità del pensiero di Joseph Ratzinger é che egli fonda sempre le sue argomentazioni a partire dalle fonti bibliche, patristiche e liturgiche. In tale circostanza - il compianto Papa teologo- afferma che dinanzi allo sterminio sistematico di oltre sei milioni di persone non si può non chiedersi: Dio dove era? Perché ha taciuto e ha permesso l’attuazione di questa catastrofe? Ratzinger chiede pace e riconciliazione in un luogo diventato simbolo di terrore e di morte. Prega il Salmo 44 in cui l’Israele sofferente grida a Dio perché lo liberi: “Tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose… Per te siamo messi a morte, stimati come pecore da macello. Svegliati, perché dormi, Signore? Déstati, non ci respingere per sempre!”. E ancora Ratzinger evoca l’episodio della fornace ardente in cui i giovani deportati affrontano la persecuzione e il pericolo di morte preservando e tenendo salda la loro fede. Tale narrazione è riportata dal libro emblematico del profeta Daniele (cf. Dn 3,17ss). Pertanto, se è legittimo chiedersi dove era Dio ad Auschwitz e altrettanto doveroso chiedersi dove era l’uomo? La macchina di morte dei recenti totalitarismi europei - nazismo, comunismo, capitalismo - si è sviluppata ed attuata anche a causa dell’indifferenza e del silenzio di chi al momento giusto ed al punto giusto ha avuto il potere di impedire il male non lo ha fatto. Chi solitamente preferisce voltarsi dall’altra parte. Le ideologie non sì fomentano magicamente vi si cela dietro alla loro diffusione sempre e comunque un tacito consenso. Il cosiddetto terzo Reich, infatti, é stato solo il braccio operativo di una macchina di odio che affonda le sue radici nell’antisemitismo delle epoche passate. Una responsabilità antropologica prima che una accusa teologica si impone alla ragione. L’indifferenza, la corruzione, l’egoismo, la mancanza di fede sono alla base della violenza cieca e spietata che, come ad Auschwitz ancora oggi in minima e larga misura, si manifesta e si mostra prepotentemente! Occorre, dunque, sollecitare e sensibilizzare i giovani su queste tematiche spiegando loro che il contagio e la diffusione del virus dell’odio si contrae a partire dalle piccole cose: tollerare un episodio bullismo, permettere un’ingiustizia per un proprio tornaconto e via dicendo. É dalle piccole tolleranze del male che esso si nutre, cresce e diventa poi irrimediabilmente aggressivo e mostruoso. Opporre al male il bene é ciò che Ratzinger insegna durante la sua visita al campo di concentramento. Promuovere piccole ma concrete azioni di solidarietà e gentilezza a partire dal vissuto quotidiano di ciascuno, sollecitare ed invitare al dialogo, al rispetto per opinioni e visioni della realtà differenti, impedisce di creare forme assolute e coercitive di potere. Detto questo, il totalitarismo nazista rilancia l’eterna domanda che da sempre interpella il cuore dell’uomo: perché esiste la sofferenza e il male? E come si può conciliare ciò con l’idea biblica di un Dio ricco di bontà e amore? Questi interrogativi risuonano ancora oggi nel cuore di tanti giovani che, talvolta, assistono increduli ad un vero e proprio trionfo del male. I recenti conflitti in Medio Oriente Israele e Palestina e in Europa tra la Russia e l’Ucraina hanno mostrato immagini e scenari inquietanti e il timore di un conflitto nucleare sembra affacciarsi sempre più violentemente sul palcoscenico della storia. Tuttavia, il bene non si arrende e grida nonostante il silenzio assordante del male sembra voglia soffocarlo. In tale contesto, bene si inserisce la proposta narrativa della giovane scrittrice esordiente Alice Beatrice Pescarollo la quale, di recente ha pubblicato un romanzo: “6957. Germogli sotto la neve, LAB DFG, Latina 2024, pp. 229.
domenica 19 gennaio 2025
L’arte della Parola
martedì 14 gennaio 2025
Il Leggilibri. La rubrica della TGR apre sugli Scenari di Giustiniani
lunedì 6 gennaio 2025
6957, germogli sotto la neve. Al Books & Museum, l'amore inverosimile di Alice Beatrice Pescarollo
Riprendono gli incontri del Books & Museum presso la sala conferenze Margherita Lama Caputo del complesso monumentale di Santa Maria la nova in Napoli.
È
questa la leva narrativa, ma anche la tesi della giovane
narratrice – che non manca, alla fine, di ringraziare «la dirigente scolastica
del liceo classico G.V. Catullo di Monterotondo, professoressa Giuseppina
Frappetta per l’attenzione mostrata per il mio lavoro» (p. 228).
Il gran rifiuto, Celestino V Papa a Napoli
Fulvio Pastore, collega una bella pagina della storia del pontificato romano con la città di Napoli. Ancora poco nota e ancora meno divulgata, quella pagina mette in luce diversi aspetti, noti e non noti, della grande figura dell’eremita Pietro da Morrone, poi eletto papa col nome di Celestino quinto, il cui pontificato viene correlato opportunamente - sulla base di una rigorosa documentazione archivistica, ma anche artistica e teologica -, con la città di Napoli: il neo-eletto Papa Celestino quinto, infatti, qui arrivò il 5 novembre 1294; sempre qui, il successivo 13 dicembre, rinunciò al Papato; nella medesima città, il 23 dicembre, si tenne un nuovo conclave che, il giorno dopo, condusse all’elezione di Bonifacio VIII (papa Caetani). Al 27 dicembre 1294, dunque, risale l’atto di trasferimento a Roma della Sede Pontificia che, per quasi mezzo anno, era stato nella sede partenopea. Insomma, Napoli, proprio in occasione del pur breve pontificato di papa Celestino quinto, fu sede pontificia. Pastore ci ricorda, tra l’altro, che Ubi Petrus, ibi Ecclesia. Era stato sant’Ambrogio a scrivere per primo quelle famose parole: «Ubi Petrus, ibi Ecclesia, dov’è Pietro, lì è la Chiesa» (in Ps. 40, 30; P.L. 14, 1082). Papa san Paolo sesto - il quale citava spesso quest’adagio del padre della Chiesa tardo-antica - un giorno vi integrò testualmente un riferimento alla “sua” chiesa di Milano . La città partenopea, infatti, non solo ha ospitato dei Pontefici sommi, ma è proprio a Napoli che sorge e si consuma il breve pontificato della figura controversa di papa Celestino V, circa il quale, come avverte l’Autore, «molte sono state e sono le “letture” del personaggio, della sua vi¬cenda e soprattutto della fugace epifania del suo Pontificato».
Pietro Angelerio da Morrone, penultimo di dodici figli, presto orfano di padre, è avviato dalla madre agli studi ecclesiastici. Attratto dalla vita monastica, entra nell’Ordine benedettino. A 24 anni diviene presbitero, ma presto sceglie la vita eremitica sul Monte Morrone in Abruzzo. Preghiera, penitenza e digiuno scandiscono le sue giornate. Attratti da lui, in tanti lo seguono: presto nasce con l’approvazione di Urbano IV il primo nucleo degli Eremiti della Maiella. In Europa si diffonde la fama di Pietro da Morrone come uomo di Dio e a lui accorrono da ogni dove per ottenere consiglio e guarigioni. A tutti indica la conversione del cuore come via per la pace, in un momento storico dilaniato da tensioni, conflitti - anche interni alla Chiesa - e pestilenze...
Corrado Ocone, il non detto della libertà
Il trionfo dell'umiltà, attualità dell'Ingresso di Gesù a Gerusalemme
Il Trionfo dell'Umiltà: Significato e Attualità dell'Ingresso di Gesù (cf.Gv 12,12-19) Il Vangelo secondo Giovanni si presenta com...

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Il venti luglio dell’anno 2000 il parlamento italiano promulga la legge 211 con la quale istituisce il “ Giorno della Memoria ” per commemor...
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La sfida educativa: Benedetto XVI La violenza tra i giovani è in aumento. 60% dei giovani sotto i 26 anni ha paura del revenge porn onlin...