La sfida educativa: Benedetto XVI
La violenza tra i giovani è in aumento. 60% dei giovani sotto i 26 anni ha paura del revenge porn online. 50% si sente alienato dalla vita reale e 50% ha subito molestie. Il bullismo e il cyberbullismo sono in crescita. Il sondaggio su 2.700 giovani condotto dall’ “Osservatorio indifesa” mostra che la violenza è diffusa e ha conseguenze devastanti: perdita di autostima, sfiducia e paura.(Cf. https://terredeshommes.it/comunicati/osservatorio-indifesa-2025-i-rischi-del-web-secondo-la-genz/). A partire da questi scenari si intende proporre una riflessione sulla questione educativa. Come punto di partenza, si prenderà in considerazione la “Lettera sull’Emergenza educativa” di Benedetto XVI, consegnata alla diocesi di Roma nel 2008. Questo permetterà di inquadrare la “questione disagio giovani” alla luce della fede cristiana. Nella sua missiva, Benedetto XVI affronta la questione educativa con uno sguardo bifronte, rivolto sia all'educatore che all'educando. Egli osserva che un'educazione integrale, capace di plasmare la totalità dell'essere umano, non può prescindere dall'instaurare e coltivare una relazione educativa asimmetrica, ma allo stesso tempo ispirata e sostenuta dall'amore, quale forza trainante dell'educazione stessa. L'educatore deve essere "credibile", offrendo ai suoi allievi affidabilità e fiducia attraverso una testimonianza di vita autentica che armonizzi l'aspetto professionale con la realtà quotidiana. Peraltro, Ratzinger conosce bene le varie tappe evolutive della crescita personale degli educandi, dall'infanzia all'adolescenza e alla giovinezza. Egli sottolinea come durante l'intero sviluppo educativo e formativo dei giovani sia necessario offrire loro un percorso formativo che li guidi nella costruzione di una solida identità personale, che li aiuti a sviluppare la capacità di costruire relazioni interpersonali, collaborative e che li conduca alla scoperta di orizzonti di senso possibili e percorribili. Il teologo bavarese osserva che per abbattere le barriere esistenti, è necessario superare e colmare il divario generazionale tra giovani e adulti. Questa "frattura generazionale" è l'effetto, non la causa, dell'attuale deriva educativa, dovuta alla mancanza di "trasmissione" di certezze e valori. In altre parole, secondo Benedetto XVI, le generazioni passate hanno mancato nei confronti dei giovani di oggi, non riuscendo a trasmettere loro valori umani autentici e a fornire figure di riferimento stabili per la loro crescita emotiva, affettiva e personale. Benedetto XVI si spinge oltre, affermando che una certa cultura relativistica e materialistica ha contribuito e contribuisce a fomentare nei giovani un senso di incertezza e fragilità caratteriale.