sabato 13 agosto 2022

Rischi di sopravvivenza?

 

Appena uscito in libreria il dodicesimo volume di "Civitas et Humanitas", intitolato: Crisi della “totalità” e rischio “sopravvivenza”, edizioni Mondostudio (Cassino-FR-) – (Tel. 328/7962554).

Cassino 2021. L'ultima uscita di questo Annuale tocca grandi temi in discussione anche in questo periodo di campagna elettorale. Come scrive Giuseppe Cantillo, "Il riapparire di Teseo (il mitico fondato della città-stato di Atene), già sperimentato nel mondo euroasiatico, è quanto rischia di accadere anche nell’esperienza delle democrazie occidentali, dove la caduta di ideali e valori comuni, lo scollamento di morale e politica, e il configurarsi di quest’ultima
sempre più come amministrazione e gestione del potere provoca la loro progressiva trasformazione da democrazie rappresentative, fondate sulla centralità del parlamento, in democrazie autoritarie, presidenziali o comunque caratterizzate dal primato dell’esecutivo". 

Come si domanda Franco Bosio, gli avvenimenti "ci hanno costretto a barattare la libertà con la sicurezza. In compenso abbiamo perso la libertà e non abbiamo affatto ottenuto la sicurezza"? "Abbiamo visto come i governi si facciano e si disfano a seconda degli accordi fra partiti che formano e sciolgono coalizioni a seconda dell’interesse e del capriccio del momento. Alla fine conquista il potere chi ha perso le elezioni". Senonché, osserva il Direttore Alberto Nave, "con la progressiva entrata in crisi anche delle 'certezze' della scienza a causa delle sue promesse non mantenute, segnatamente quella di un mondo migliore su base progresso scientifico (con particolare riferimento ai due conflitti mondiali, che hanno occupato gran parte dello scenario del secolo scorso, segnando profondamente il cammino successivo della storia, eventi seguiti poi, tra l’altro, dalle minacce atomiche di distruzione e autodistruzione: si pensi alla vicenda atomica di Chernobyl)". 

Ben sintetizza la problematica situazione Pasquale Giustiniani: "Non si vuole qui proporre un commento specifico di ordine teologico alla Laudato si' di Papa Francesco, ma soltanto prendere spunto da alcune battute per verificare come certe accentuazioni del Pontefice possano rivelarsi utili per concretizzare l’istanza di questo volume, che intenderebbe, appunto, correlare la crisi della “totalità” con il rischio di “sopravvivenza”.

domenica 7 agosto 2022

E se non fossimo a un bivio?

 

..tra i più spinosi temi della bioetica affrontato per i ragazzi

"Mi sono trovata davanti ad un bivio. Una strada più lunga che mi avrebbe portato all’inferno, una più breve che poteva portarmi qui, a Basilea". Sono alcune battute, apparentemente molto serene, affidate da Elena ai social, e prontamente diffuse dall'Associazione Coscioni, che aveva già aiutato DJ Fabo al "viaggio della morte" in Svizzera, i cui esiti giuridici erano andati a convergere nella sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, che aveva, finora inascoltata, sollecitato il Parlamento a depenalizzare il cosiddetto "suicidio assistito". Ed ecco, ora un nuova fattispecie (i modi di morire sono pressoché infiniti, quanto gli esseri umani): quella di Elena, è stata una decisione, apparentemente libera e matura, di anticipare la propria fine pur non trovandosi a dipendere da trattamenti vitali, ma condannata da una degenerazione progressiva della vita a causa di una malattia fatale. Qualcosa di diverso di un suicidio assistito, Piuttosto, la richiesta, andata a buon fine con l'aiuto di altri viventi umani, di porre anticipatamente fine a un'esistenza ritenuta ormai troppo compromessa dalla malattia e dal suo strascico infernale di sofferenze. Mentre Ercole al bivio scelse, secondo il mito riferito da Prodico di Ceo, la virtù, qui una persona umana - che si autopercepisce come sola di fronte a tutti i possibili esiti (dov'è la comunità e la rete di relazioni?) - non è più impegnata a scegliere fra vizio e virtù, ma tra due forme di inferno. Eracle sceglie la virtù, dimostrando così che l’essere umano non può vivere solo grazie agli istinti primitivi, ma deve sottoscrivere e seguire delle regole sulle quali si regge la nostra civiltà e l’intero consesso sociale. Elena invece vede soltanto un bivio, due strade entrambe infernali: l'inferno della malattia che conduce a una morte terribile, l'inferno di Basilea dove le viene praticata una morte dolce. E se le vie fossero più di due, così come tra inferno e paradiso, il cristianesimo propone il purgatorio, periodo doloroso di purificazione, nel corso del quale si soffre ma in vista di una dolcezza maggiore? Chissà se in campagna elettorale le varie formazioni politiche e gli apparentamenti diranno qualcosa di chiaro su tutto ciò, in vista dell'agenda del futuro Parlamento. 


 

Corrado Ocone, il non detto della libertà

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