sabato 25 novembre 2023

la catastrofe degli abusi del Clero su minori e vulnerabili, Cirb 2023

Convegno Annuale del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, CIRB.
La “catastrofe” degli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili tra i membri del clero. Relatore, il prof. Pasquale Giustiniani.

«Sono d’accordo con te nel definire catastrofe la triste storia degli abusi sessuali e il modo di affrontarla che ha adottato la Chiesa fino a poco tempo fa. Rendersi conto di questa ipocrisia nel modo di vivere la fede è una grazia, è un primo passo che dobbiamo compiere. Dobbiamo farci carico della storia, sia personalmente sia comunitariamente. Non si può rimanere indifferenti dinanzi a questo crimine. Accettarlo presuppone entrare in crisi». Lettera del Santo Padre Francesco al Cardinale Reinhard Marx, Aricvescovo di Monaco e Frisinga...

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abusi sui minori, tolleranza zero nella Chiesa di Francesco

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..Premessa. Davanti a questi crimini di abuso
Per «minore», nella normativa canonica vigente, s’intende ogni persona avente un’età inferiore a diciott’anni . Al minore è equiparata, la persona che abitualmente ha un uso imperfetto della ragione (cfr. Normae de delictis reservatis, art. 6 § 1, 1°). L’aggiornamento della definizione di minore finalizzata a configurare esplicitamente i casi di abuso, si è avuto con la Lettera apostolica in forma di motu proprio Vos estis lux mundi (7.5.2019) , che definisce al par. 2 dell’art. 1: «a) “minore”: ogni persona avente un’età inferiore a diciott’anni o per legge ad essa equiparata; b) “persona vulnerabile”: ogni persona in stato d’infermità, di deficienza fisica o psichica, o di privazione della libertà personale che di fatto, anche occasionalmente, ne limiti la capacità di intendere o di volere o comunque di resistere all’offesa; c) «materiale di pornografia minorile»: qualsiasi rappresentazione di un minore, indipendentemente dal mezzo utilizzato, coinvolto in attività sessuali esplicite, reali o simulate, e qualsiasi rappresentazione di organi sessuali di minori a scopi di libidine o di lucro»...

giovedì 16 novembre 2023

Prefigurazione, Antonio Di Nola ai mercoledì culturali del Vomero

Sala Silvia Ruotolo, i mercoledì culturali del Vomero 2023 in collaborazione con EIP Italia, scuola strumento di pace. Prefigurazione, riflessioni poetiche e spirituali sul viaggio esistenziale di un uomo

Il più recente approdo lirico di Antonio Di Nola è questo volumetto, in due parti, che prende il titolo da una lirica della Parte seconda, intitolata appunto Prefigurazione. Prima invocata nella richiesta orante di una ricompensa, la prefigurazione si dona finalmente alla visione, che è insieme credenza, del poeta, posto infine, come anelava ad ogni verso, più che ad ogni pagina, dinanzi a uno squarcio di cielo. Uno squarcio inesplicabile, da non varcare, ma di fronte al quale si può cercare almeno di vedere e, insieme, di credere, o meglio di credere di vedere, o anche di credere e vedere in esso,

Auerbach in una collana dell’Università di Istanbul, studiava, in vista della caratterizzazione figurale (qualcosa in più di allegorico) del viaggio dantesco nell’oltretomba. Egli, nella sua ricostruzione, partiva dalla cosiddetta interpretazione figurale della Bibbia nell’epoca medievale. Grazie ad essa, la figura – peraltro in continuità con la letteratura latina da Terenzio in poi – è insieme un elemento reale e storico, che non annulla mai un suo significato più profondo. Come osserva il cristiano Quinto Settimio Fiorente Tertulliano, la Bibbia è piena di siffatte figure, per cui, ad esempio, il racconto della liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto è una “figura”, cioè una prefigurazione, di una “profezia reale” della liberazione dell’umanità dal peccato, che si adempie solamente post Christum natum; per cui, come nell’ombra, è dato d’intravvedere qualcosa che sarà chiaro soltanto in futuro.

sabato 11 novembre 2023

2023-2025, tre Centenari per Tommaso d'Aquino


Consacrato sin dal concepimento, il piccolo Tommaso dei conti d'Aquino, a quattro anni si ritrova già nel monastero di Montecassino, destinato dalla mamma a farsi Abate. Non sorprenda. E' un costume comune a tante donne nel medioevo quello di anticipare la vocazione del proprio figlio prima ancora che venga alla luce. A Montecassino Tommaso l'Angelico apprende i rudimenti della scrittura e della lettura, ma è a Napoli che ancora adolescente, s'imbatte in tre figure che risulteranno decisive nella Sua formazione. Sono tre Domenicani che lo porteranno ad abbracciare l'Ordine mendicante dei Frati Predicatori. E per comprendere quanto sia fondativa per la Chiesa l'opera di divulgazione della Parola esercitata da San Tommaso, basti qui ricordare che finanche Papa Francesco, notoriamente una personalità libera ed indipendente quando non autoreferenziale che nelle dissertazioni non va oltre i suoi stessi predecessori, nel ribattere ai dubia dei Cardinali circa la perennità della Dottrina della Rivelazione, il Santo Padre ha citato Tommaso d'Aquino che nella Summa Theologiae ha fissato i criteri scientifici di sviluppo della Dottrina Cristiana, Cattolica, Apostolica, Romana. Corre l'anno 2023 e ci ritroviamo a celebrare ben tre anniversari nel nome di TOMMASO. Sono trascorsi infatti 700 anni dalla Sua canonizzazione; l'anno prossimo saranno trascorsi 750 anni dalla Sua morte; nel 2025 cadrà l'ottavo centenario della Sua nascita. In 49 anni di vita terrena, San Tommaso d'Aquino ha generato l'equivalente in studi e ricerche a coprire 2,5 volte la misura della circonferenza terrestre. Un primato senza eguali che vede nella Somma Teologica il manuale di riferimento degli incipientes, cioé degli studenti che si avviano agli studi superiori di teologia. In quest'epoca di confusione e relativismo morale nella quale gli stessi Sacerdoti sembrano attratti dalla predicazione sociologica ed affascinati dalla psicologia sociale, rimettere al centro nella vita della Chiesa la teologia dei Padri potrà insegnarci a ritrovare la via della Salvezza e non perderci nel caos magmatico delle pluralità dottrinali che inseguono le tendenze di contesto

domenica 5 novembre 2023

Cattolico, politico, docente e filosofo, il profilo di Domenico Jervolino

Dall'impegno politico in Democrazia proletaria che nel gruppo dirigente annoverava Mario Capanna, noto "leader" sessantottino e nelle cui liste fu eletto al Consiglio Regionale, ai gruppi delle cosiddette Comunità di base cristiane, intorno alla rivista Il Tetto. Dalla cattedra di Filosofia del linguaggio della Federico secondo al dono della sua Biblioteca personale alla Facoltà teologica di Capodimonte. Di Mimmo Iervolino, colpiva la sua capacità di dialogo pacato pur essendo un soggetto energico e molto dinamico dotato di una trascinante oratoria comiziale. Domenico Jervolino aderisce al  MPL (movimento politico dei lavoratori) nato dalle Acli con Livio Labor, poi PSIUP dopo lo scioglimento del MPL; a Democrazia Proletaria e dopo lo scioglimento di DP, a Rifondazione comunista. Oltre al seguito politico, Domenico Jervolino seppe conquistare anche la stima personale di tanti che ebbero la fortuna di averlo maestro nelle aule universitarie. Numerose le testimonianze di tanti giovani allievi oggi uomini impegnati ed attivisti sociali, ideali continuatori della sua opera.

A Domenico Jervolino, l'Istituto di cultura Torquato Tasso di Sorrento, dedica un importante convegno 

il 9 e 10 novembre 2023, Hotel Continental, sala Dickens


Cenni
Domenico Jervolino è un filosofo italiano che si è occupato principalmente della filosofia di Paul Ricoeur. Nella sua opera "Introduzione a Ricoeur", Jervolino offre un'ampia panoramica sulla figura di Ricoeur e sulle principali tematiche affrontate dal filosofo francese.
Il libro si sviluppa in cinque capitoli, ognuno dedicato a un aspetto specifico del pensiero ricoeuriano. Nel primo capitolo, Jervolino analizza la biografia di Ricoeur, evidenziandone le principali tappe del percorso intellettuale e le influenze filosofiche che hanno contribuito alla formazione del suo pensiero.

Nel secondo capitolo, Jervolino si concentra sull'hermeneutica ricoeuriana, un tema centrale nella filosofia del pensatore francese. Qui vengono esplorate le principali nozioni di interpretazione e comprensione, le teorie dell'ermeneutica tradizionale e come Ricoeur abbia contribuito a un'ermeneutica più dinamica e aperta.

Il terzo capitolo è dedicato all'etica di Ricoeur, in particolare alla sua teoria dell'agire umano. Jervolino esplora i concetti di responsabilità, normatività e la capacità umana di prendere decisioni libere, analizzando come Ricoeur abbia cercato di superare il dualismo tra determinismo e libertà.

Nel quarto capitolo, Jervolino affronta la teoria del linguaggio di Ricoeur, concentrandosi sull'importanza del linguaggio come strumento di costruzione del significato e come mezzo per comprendere il mondo. Vengono esplorati concetti come il simbolo, il racconto e la metafora, evidenziando il ruolo che essi giocano nella creazione del senso.

Infine, nel quinto capitolo, Jervolino affronta la dimensione politica del pensiero di Ricoeur, analizzando la sua teoria della giustizia come equità e il suo impegno per un'etica che si ponga al servizio del bene comune.

"Introduzione a Ricoeur" offre quindi una panoramica esaustiva e accessibile sul pensiero di Paul Ricoeur, permettendo ai lettori di avvicinarsi a uno dei più importanti filosofi del Novecento e di comprendere le principali tematiche affrontate nella sua opera.

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