domenica 1 ottobre 2023

pianticelle divelte, Armando Poggi, Prete sposato le ripianta a Frattaminore

 

Armando Poggi, il Prete sposato con figli, a distanza di quasi un anno, nel clima propizio del Sinodo, ripianta le sue pianticelle divelte a Frattaminore, presso la biblioteca comunale:

Poggi, 29 settembre 2023

L’attuale “clima sinodale” della Chiesa cattolica

Secondo il Documento preparatorio della XVI Assemblea del Sinodo dei vescovi, le strutture della Chiesa dovrebbero essere modificate su tre piani:

1. «Il piano dello stile con cui la Chiesa vive e opera ordinariamente»;

2. «Il piano delle strutture e dei processi ecclesiali»;

3. «Il piano dei processi ed eventi sinodali».

A sua volta, il Documento di lavoro per la tappa continentale, già celebrata, affermava che dobbiamo eliminare la separazione tra i sacerdoti e il resto del popolo di Dio (n. 19), superando una visione della Chiesa costruita attorno al ministero ordinato (n. 67) e a strutture gerarchiche che favoriscono tendenze autocratiche (n. 33). Proponeva un modello istituzionale sinodale che destrutturi il potere piramidale attualmente esistente (n. 57) e permetta alla vita della Chiesa di praticare realmente la corresponsabilità di tutti in risposta ai doni che lo Spirito elargisce ai fedeli (n. 66), soprattutto per quanto riguarda le istituzioni e le strutture di governo (n. 71). Augura che i vari consigli (parrocchiali, presbiterali ed episcopali) non siano solo consultivi, ma luoghi in cui le decisioni vengono prese sulla base di processi di discernimento comunitari (n. 78).

I promotori del Sinodo sostengono che il problema principale della Chiesa sarebbe il “clericalismo”, cioè le strutture gerarchiche che la dividono tra clero e laici, tra Ecclesia docens ed Ecclesia discens. Il Documento di lavoro lamentava «la mancanza di processi comunitari di ascolto e discernimento» (n. 33), e puntava il dito contro «il permanere di ostacoli strutturali, tra cui: strutture gerarchiche che favoriscono tendenze autocratiche; una cultura clericale e individualista che isola i singoli e frammenta le relazioni tra sacerdoti e laici» (n. 33).

Concludeva sottolineando «l’importanza di liberare la Chiesa dal clericalismo, in modo che tutti i suoi membri, sia sacerdoti sia laici, possano adempiere alla comune missione. Il clericalismo era visto come una forma di impoverimento spirituale, una privazione dei veri beni del ministero ordinato e una cultura che isola il clero e danneggia i laici» (n. 58).

Ora, alla vigilia delle due assemblee sinodali previste (ottobre 2023 e ottobre 2024), il Vaticano ha pubblicato l’IL= Instrumentum laboris, che sarà discusso, pregato ed esaminato, con il metodo chiamato “conversazione nello Spirito”. L’IL non cambia qualcosa di fondamentale rispetto a quanto detto nelle fasi continentali.  Pertanto, l’IL conferma che la sinodalità è un “processo dinamico” (n. 18) che parte dal presupposto di dover costruire una nuova “dimensione sinodale costitutiva” della Chiesa (n. 23), cambiandone la struttura e il magistero. Lo spirito del documento riafferma l’idea, lanciata da papa Francesco, della Chiesa come “piramide rovesciata”, per cui la gerarchia dovrebbe diffondere la sua autorità in un processo infinito di consultazione di tutto il “Popolo di Dio”. In questo crescendo di “consultazioni sinodali”, dovrebbero essere apportati cambiamenti istituzionali e persino dottrinali per adattare la Chiesa ai nuovi tempi. 

Forse l’unica novità del documento è l’insistenza nel far credere che il processo sinodale sia il frutto spontaneo dello Spirito Santo, quasi un fenomeno pentecostale, mentre in realtà è il risultato di un complicato meccanismo burocratico di consultazioni tra il Vaticano, i vescovi, alcuni ecclesiastici e un numero molto ridotto di fedeli, nonostante gli slogans relativi al coinvolgimento di tutti, però puntualmente disattesi.

A livello diocesano di Napoli, forse un po’ confondendo gli stessi preti e fedeli, al cammino sinodale della cattolica, è stato aggiunto il XXXI Sinodo della Chiesa particolare. Don Mimmo Battaglia, a margine della Celebrazione Eucaristica in cui gli è stato imposto il Pallio Arcivescovile da S. Ecc. Mons. Emil Paul Tscherrig (27.9.2022), ha annunciato il XXXI Sinodo della Chiesa di Napoli. A guidare la commissione preparatoria è Don Gennaro Matino, nel suo nuovo incarico di Pro-Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Napoli. Apertosi il 28 aprile 2022, il Sinodo arcidiocesano si è articolato in 7 assemblee sinodali, con assemblee territoriali e nei vicariati, inviando una propria relazione alla CEI, si è incrociato col cammino di tutta la Chiesa. I temi delle assemblee sinodali vengono preparate dai gruppi di studio con l’accompagnamento di un comitato scientifico proposto della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Il gruppo di studio verifica lo strumento di lavoro con un’assemblea pre-sinodale formata dalle persone che afferiscono alla tematica assembleare. Dieci giorni prima dell’assemblea i membri sinodali ricevono lo strumento di lavoro affinché la segreteria del Sinodo possa ricevere osservazioni, obiezioni e prenotazioni di intervento. Il Sinodo diocesano si concluderà con la celebrazione liturgica dell’8 dicembre 2024, dopo che sarà avvenuta la seconda assemblea del Sinodo dei vescovi, prevista per l’ottobre 2024. Si noti che le Piste per la riflessione “Comunione tra sacerdoti e comunione tra parrocchie” non hanno affrontato i temi tipici dell’identità presbiterale, affrontando invece i punti seguenti: 1) La riduzione del numero di sacerdoti, la maggiore complessità delle situazioni che si presentano nella vita pastorale, l’esigenza di offrire ai fedeli dei riferimenti, in alcune diocesi hanno dato vita a delle esperienze in cui l’organizzazione ha fatto nascere delle nuove strutture pastorali. Come pensi vada preparato il nostro futuro nell’organizzazione pastorale? Quali aspetti vanno tenuti in considerazione? Cosa deve essere preservato maggiormente? Cosa fare per tenere alta la qualità della proposta pastorale, della vita delle comunità e del presbitero stesso? 2) Nella prospettiva sinodale, è possibile pensare nel nostro decanato a dei servizi che si organizzano insieme, tra parrocchie vicine? Quali sono le maggiori difficoltà che si riscontrano affinché le parrocchie possano progettare insieme? La Diocesi potrebbe accompagnare questo processo di collaborazione in qualche modo? Comunque, sono state RIVOLTE DELLE DOMANDE AI PRESBITERI E AI MEMBRI DELL’ASSEMBLEA SINODALE, che hanno avuto risposte da 154 Presbiteri (meno di un quarto del totale). Ecco i macro aspetti da riformare maggiormente segnalati dai presbiteri: A) Formazione; B) Pastorale; C) Gestione amministrativa Fanno parte dell’ ambito A) i seguenti aspetti che i Presbiteri hanno segnalato: - Revisione della formazione del Seminario (aspetto maggiormente richiamato); - Revisione della formazione permanente, con una sollecitazione ad una maggior incisività nell’ invitare alla partecipazione agli incontri proposti; - L’ attenzione alla cultura nell’ambito della formazione; - Valorizzazione dei Plenum, per una consegna di strumenti più efficaci e utili per il ministero; - Attenzione alla formazione liturgico – sacramentale; Fanno parte dell’ ambito B) i seguenti aspetti che i Presbiteri hanno segnalato: - Collaborazione tra Parroci mediante la definizione di Unità Pastorali; - Necessità di incentivare e favorire la comunione tra preti. Tempo, metodo, sistema, scelte e verifica per ascoltarsi e fare insieme delle cose. Condivisione della casa, banco di prova della fraternità. Discorsi fra preti: di che cosa parliamo fra di noi? - Isolamento e autosufficienza; - Uso dei social; - Educare a vivere rapporti sani per una vita presbiterale più integrata con le famiglie e il mondo degli adulti. - Invio dei sacerdoti novelli in Parrocchie “pilota” da individuare, per una efficace iniziale esperienza pastorale; - Pastorale vocazionale e cura delle vocazioni; - Attenzione e cura dei preti giovani; - Nomine e spostamenti dei parroci evitando le cordate; - Implementare il paradigma della sponsalitá: prete padre e sposo per una comunità figlia e sposa; - Riconoscere i carismi e non l’ “urgenza” (o l’ “emergenza”).

 

Il volume di Poggi.

Indipendentemente da questi processi, ma incastrandosi e intersecandosi con essi, ecco il volume di Poggi. Poggi, nel corso di una lunga intervista concessami, presenta i contenuti della “Traccia di discussione sui problemi del Clero”, proposta e inviata dalla C.E.I. a tutto il clero Italiano nel 1970, ben 53 anni fa. A quella “Traccia...” antica - che in atmosfera sinodale ha davvero il sapore del nuovo -, il clero di Napoli, coinvolto nel suo insieme a ridosso del vento conciliare, diede delle risposte molto precise, mature, in sintonia con lo spirito del Vaticano secondo appena concluso, affrontando, tra l’altro, le rilevanti questioni dell’impegno sociale e lavorativo del presbitero, del celibato, della condivisione piena con la gente di un territorio… Questioni che risultano non solo attuali, ma addirittura avveniristiche, come adesso Poggi ci illustra, ricavandole da alcuni fogli a stampa, sbucati fuori dal suo Archivio privato (che varrebbe la pena ri-pubblicare). Erano risposte contenute in una “Relazione sui problemi del Clero”, redatta da un noto ecclesiologo partenopeo, mons. Ciriaco Scanzillo, professore nella sezione san Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà di teologia dell’Italia meridionale, già Rettore del Seminario di Napoli, poi Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi: persona onesta e indipendente che, a quel tempo, dopo aver letto analiticamente i resoconti territoriali pervenuti alla Segreteria del clero, si limitò a dare forma sintetica a un ampio e articolato dibattito, a cui avevano partecipato tutti i preti della diocesi, negli incontri svolti nelle numerose Foranie. Il contenuto avvincente di questa “Relazione sintetica” costò caro all’allora don Poggi – che oggi si auto-definisce “prete altro” -; egli, pur facendo parte della Segreteria diocesana della consultazione, fu emarginato dal cardinale dell’epoca, Corrado Ursi, il quale non volle accogliere e trasmettere la relazione di mons. Scanzillo a Roma, ovvero, in Vaticano, alla Congregazione per il Clero e, in CEI, alla Segreteria: «Credo che, all’epoca, il Card. Ursi sia rimasto stizzosamente contrariato dal pensiero del suo Clero e questo spiegherebbe lo scontro avvenuto tra me e lui» (Pianticelle divelte, p. 47). E ancora: «C’eravamo appena seduti quando il Cardinale Ursi, rivolto a me – mi conosceva bene, perché non era la prima volta che… interloquivamo… – con rabbia mi apostrofò, dandomi del disonesto, perché mi ero permesso di far distribuire in Curia, senza permesso, “quella Relazione”, aggiungendo altre cose e parole certamente non lusinghiere nei miei confronti, forse perché mi considerava il principale colpevole della “scandalosa pubblicazione e diffusione” di un documento – così concludeva l’invettiva – che lui non considerava pensiero del Clero Napoletano» (ivi, p. 72).

Tutto questo, e molto altro sulle vicende del clero partenopeo e non solo, sotto i pontificati di Paolo VI e Giovanni Paolo II, fino a papa Benedetto XVI e papa Francesco, viene appunto riportato e commentato – spesso con disappunto critico  e libertà di pensiero - nel volumetto di Poggi, nel frattempo “fattosi da solo” fino a diventare Direttore generale di una ASL di Napoli (si noti che i 'reduci' del clero di quell’effervescente periodo hanno oggi tra i 76 ed i 100 e più anni: quanti ne sono e come ascoltarli in stile sinodale?). I presagi di Poggi sul futuro del Sinodo mondiale dei vescovi (ma ora anche di qualche altra figura laicale e religiosa, come ha decretato papa Francesco) non sono, tuttavia, ottimisti: «Credo che oggi, nonostante la preparazione generale a un Sinodo mondiale dei vescovi sulla sinodalità (atteso per l’anno santo 2025), ci sia la volontà effettiva di voler veramente affrontare, sia nei Sinodi particolari che in quello generale, argomenti di grossa rilevanza dando libera parola al Popolo di Dio e ai Pastori più lungimiranti, che sanno bene quali siano i veri problemi della Chiesa ed ai quali sta veramente a cuore il suo futuro» (ivi, p. 80).

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