Ad Assisi il III panel "Economia e Finanza Etica" lancia l'allarme: l'IA è la prima tecnologia che incide sul pensiero umano. 350 scienziati nel 2023 chiesero di regolamentarla come il nucleare. Il prof. Giannone (Politecnico Torino) spiega perché la Chat GPT-4 è incontrollabile. Francesco Vaia denuncia: 4 milioni di anziani non autosufficienti e il piano pandemico nel cassetto. Giuseppe Fioroni riporta l'attualità di Toniolo e la sua "economia umana". Mons. Sorrentino collega Francesco d'Assisi, Toniolo e Carlo Acutis: tre profeti per capire se andiamo verso un nuovo umanesimo o un transumanesimo. Un dibattito urgente su tecnologia, sanità, prevenzione ed etica nell'era digitale
Il terzo panel del convegno "Cristiani in Cammino" ad Assisi ha affrontato uno dei temi più urgenti del nostro tempo: Economia e Finanza Etica nell'era dell'Intelligenza Artificiale. Un dibattito che ha intrecciato tecnologia, umanesimo e profezia sociale attraverso tre figure emblematiche: San Francesco, Giuseppe Toniolo e Carlo Acutis.
La rivoluzione che cambia il pensiero
Antonino Giannone, presidente del CPS Assisi Strategic Forum e docente al Politecnico di Torino, ha aperto i lavori con un'analisi che non lascia spazio a facili ottimismi: "È la prima volta nella storia che una tecnologia incide direttamente sul pensiero umano".
Il turning point del 2023
Maggio 2023 rappresenta una data spartiacque: 350 scienziati, tra cui Geoffrey Hinton (padre dell'IA) e Yoshua Bengio, dichiararono pubblicamente che l'intelligenza artificiale doveva essere regolamentata come l'energia nucleare. Il motivo? La Chat GPT-4 aveva superato la controllabilità.
Giannone ha illustrato con chiarezza il problema tecnico: la rete neurale della GPT-4 conta 1,8 trilioni di parametri. Quando i ricercatori hanno testato l'evoluzione delle risposte aumentando esponenzialmente i dati (da 1 milione a 1 miliardo), hanno scoperto che le risposte si allontanavano sempre più dalle previsioni, diventando incontrollabili.
L'esperimento MIT: cervelli spenti
Un recente studio del Massachusetts Institute of Technology ha rivelato dati inquietanti: studenti che hanno utilizzato ChatGPT per scrivere testi mostravano attività cerebrale ridotta all'encefalogramma. I loro elaborati, pur tecnicamente corretti, venivano giudicati dai professori come "senza anima".
La domanda diventa esistenziale: se un bambino cresce affidando alla macchina lo sviluppo del proprio pensiero, che adulto diventerà?



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