aggiornamenti in evidenza

Ho avuto l'onore di essere stato nominato dal prof. Aldo Meccariello, vice Presidente del Centro per la filosofia italiana .      Accademia Vivarium novum, Frascati 17 ott. 2025, presiederò la sessione pomeridiana del convegno internazionale: Giovanni Gentile, a 150 anni dalla nascita.      Il Presidente del Centro per la Filosofia italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.      Cristo On Air, i players personalizzati di Scenarifuturi, alle maggiori emittenti radio di area. Un altro servizio multimediale viene ad arricchire l'offerta. Potrai ascoltare nel mentre scorri le pagine del Blog.

sabato 20 dicembre 2025

Il senso vero del Natale: riflessione e pedagogia della fede

SCHOLA CARLO MAGNO PRESENTA: Il senso vero del Natale: riflessione e pedagogia della fede 

La nuova pubblicazione dal titolo il senso vero del Natale: riflessione e pedagogia della fede, scritta da Giancarlo Restivo e Giuseppe Lubrino e in uscita il 18 dicembre 2025 per Amazon, si presenta come un’opera che intende restituire al Natale la sua profondità originaria. Non si tratta di un semplice ricordo o di una tradizione, ma di un Avvenimento che continua a interrogare e a trasformare la vita dell’uomo. Il libro si apre con una riflessione introduttiva che mette in luce come il Natale non sia evasione o sentimentalismo, ma la sorpresa di un Dio che entra nella storia con la fragilità di un bambino. Da qui prende avvio un percorso che si articola in due parti. La prima affronta il Mistero dell’Incarnazione, mostrando come Dio si renda vicino attraverso la carne, la famiglia, la quotidianità, e come Maria e Giuseppe diventino figure concrete di fede e custodia. La pedagogia della piccolezza diventa il filo conduttore: Dio sceglie ciò che è fragile e umile per parlare al cuore dell’uomo, e invita ciascuno a un atteggiamento di abbandono fiducioso. La seconda parte è dedicata a san Francesco d’Assisi e al presepe di Greccio, presentato come gesto educativo rivoluzionario. Francesco, assetato di infinito e incapace di accontentarsi di un cristianesimo astratto, traduce il Mistero in segni visibili e concreti, offrendo al popolo un “Vangelo in figura”. Il presepe diventa così una catechesi incarnata, capace di rendere tangibile la presenza di Dio e di educare alla fede attraverso l’esperienza. Il testo si rivolge a studenti, famiglie, educatori, sacerdoti e a chiunque desideri riscoprire il Natale come incontro reale e presente. È arricchito da dediche e ringraziamenti che sottolineano il valore della comunità e della famiglia, e si propone come strumento di formazione e di meditazione. Il messaggio centrale che attraversa l’opera è chiaro: il Natale non cambia il mondo con un colpo di scena, ma lo trasforma cambiando un cuore alla volta. È la mano del Padre che scende nella storia e dice a ciascuno: “Non sei solo. Io sono con te.”


canale della schola Carlo Magno 🔄

giovedì 18 dicembre 2025

2500 anni di Napoli, tra spazio sacro e letteratura

Books & Museum - Rassegna quindicinale
Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, Napoli
14 dicembre 2025
Organizzazione: Prof. Giuseppe Reale e Prof. Pasquale Giustiniani

I Due Volumi Presentati

1. "Lo spazio sacro nella città che cambia"
Autore: Francesco Di Venuto
Un viaggio attraverso l'architettura religiosa napoletana nei secoli, dai primi insediamenti paleocristiani all'Ottocento. Il volume non è una semplice schedatura delle chiese napoletane (oltre 500), ma una coraggiosa "riduzione culturale" che seleziona gli edifici più rappresentativi di ogni epoca storica.

Approccio innovativo: Seguire le stagioni stilistiche (Medioevo, Angioini, Aragonesi, Viceregno spagnolo, Settecento) anziché descrivere chiesa per chiesa, mostrando come i grandi architetti del tempo - Bramante, Fanzago, Vanvitelli, Fuga, Vaccaro, Sanfelice - abbiano fatto di Napoli un laboratorio architettonico europeo.

2. "Una, nessuna, 2500 - Napoli"
Autori: Francesco Di Venuto, Clorinda Irace, Mario Rovinello
Un'antologia tematica che parte dall'oggi per risalire nel tempo attraverso la letteratura. Non una raccolta di brani, ma un percorso per temi: il turismo (già nell'epoca latina con Plinio e Stazio), la musica (dalla villanella ai conservatori del '500, fino a Geolier), il cibo, il calcio, l'identità politica.

I Temi Centrali del Dibattito

sabato 13 dicembre 2025

La cultura d'impresa al servizio delle radici e della bellezza italiana

 

Un recente evento promosso dall'associazione AIES ha acceso i riflettori su un dibattito cruciale per il futuro del Paese: è possibile far convergere la cultura aziendale con l'anima più profonda e policentrica della cultura italiana? Il punto di partenza è chiaro: la parola "cultura" in Italia è una realtà sfaccettata – non un unico presidio amministrativo, ma una pluralità di attività che chiedono una visione sistemica e una logica produttiva, tipica del lessico aziendale, per prosperare. 🗺️ Turismo delle Radici e Patrimonio Diffuso Il testo sottolinea come la relazione tra valorizzazione culturale e servizi turistici trovi un terreno fertile nel Roots Tourism (Turismo delle Radici). Questo fenomeno non è solo una strategia economica, ma un potente strumento per la salvaguardia di insediamenti territoriali e antropici messi a dura prova dall'inverno demografico. L'identità, la dimensione dello spazio da abitare e la tradizione creativa si tengono insieme, specialmente quando entrano in gioco il ricchissimo patrimonio storico-artistico italiano, spesso connesso alla simbologia religiosa, che funge da collante per i migranti di ritorno. Si evidenzia che, nonostante la crisi delle religioni istituzionali, il sacro resta un "universale culturale" da valorizzare nelle "pietre, nei suoi monumenti, nei suoi miti simbolico-culturali." 💎 L'Economia della Bellezza: Un Modello Italiano È l'Economia della Bellezza a fornire la specificità italiana. Il Quinto Rapporto di Banca Ifis, citato nel testo, rivela dati sorprendenti: L'Economia della Bellezza contribuisce per quasi 595 miliardi di euro, pari al 29,2% del PIL italiano nel 2023, dimostrando che il "bello e ben fatto" è un motore determinante. Per le aziende, investire in Arte e Cultura non è più avulso dal core business, ma ne è centrale, stimolando il pensiero creativo e l'identità aziendale (42% dei benefici riscontrati). Per i territori, si traduce in valorizzazione e preservazione del patrimonio (37%) e un contributo alla crescita economica (26%), rendendo l'arte più democratica e accessibile. 

lunedì 8 dicembre 2025

Assisi 2025, l'intelligenza artificiale cambia il pensiero umano

Ad Assisi il III panel "Economia e Finanza Etica" lancia l'allarme: l'IA è la prima tecnologia che incide sul pensiero umano. 350 scienziati nel 2023 chiesero di regolamentarla come il nucleare. Il prof. Giannone (Politecnico Torino) spiega perché la Chat GPT-4 è incontrollabile. Francesco Vaia denuncia: 4 milioni di anziani non autosufficienti e il piano pandemico nel cassetto. Giuseppe Fioroni riporta l'attualità di Toniolo e la sua "economia umana". Mons. Sorrentino collega Francesco d'Assisi, Toniolo e Carlo Acutis: tre profeti per capire se andiamo verso un nuovo umanesimo o un transumanesimo. Un dibattito urgente su tecnologia, sanità, prevenzione ed etica nell'era digitale

Il terzo panel del convegno "Cristiani in Cammino" ad Assisi ha affrontato uno dei temi più urgenti del nostro tempo: Economia e Finanza Etica nell'era dell'Intelligenza Artificiale. Un dibattito che ha intrecciato tecnologia, umanesimo e profezia sociale attraverso tre figure emblematiche: San Francesco, Giuseppe Toniolo e Carlo Acutis.

La rivoluzione che cambia il pensiero

Antonino Giannone, presidente del CPS Assisi Strategic Forum e docente al Politecnico di Torino, ha aperto i lavori con un'analisi che non lascia spazio a facili ottimismi: "È la prima volta nella storia che una tecnologia incide direttamente sul pensiero umano".

Il turning point del 2023

Maggio 2023 rappresenta una data spartiacque: 350 scienziati, tra cui Geoffrey Hinton (padre dell'IA) e Yoshua Bengio, dichiararono pubblicamente che l'intelligenza artificiale doveva essere regolamentata come l'energia nucleare. Il motivo? La Chat GPT-4 aveva superato la controllabilità.

Giannone ha illustrato con chiarezza il problema tecnico: la rete neurale della GPT-4 conta 1,8 trilioni di parametri. Quando i ricercatori hanno testato l'evoluzione delle risposte aumentando esponenzialmente i dati (da 1 milione a 1 miliardo), hanno scoperto che le risposte si allontanavano sempre più dalle previsioni, diventando incontrollabili.

L'esperimento MIT: cervelli spenti

Un recente studio del Massachusetts Institute of Technology ha rivelato dati inquietanti: studenti che hanno utilizzato ChatGPT per scrivere testi mostravano attività cerebrale ridotta all'encefalogramma. I loro elaborati, pur tecnicamente corretti, venivano giudicati dai professori come "senza anima".

La domanda diventa esistenziale: se un bambino cresce affidando alla macchina lo sviluppo del proprio pensiero, che adulto diventerà?

domenica 7 dicembre 2025

Spazio sacro e letteratura, al Books&Museum Francesco Divenuto celebra i 2500 anni di Napoli


Books & Museum, S.M. LA NOVA🏦

Napoli, Domenica, 14 Dicembre 2025 

ore 11:30

Francesco Divenuto, Lo spazio sacro nella città checambia. Le chiese di Napoli attraverso i secoli, la Valle del Tempo, Napoli 2025.

Il sottotitolo evidenzia il criterio espositivo di questa notevole fatica storico-architettonica-artistica: una Guida della città inusuale e nuova, che, mentre descrive la storia della città nei suoi molteplici aspetti, seguendo il filo de «gli avvenimenti politici, quelli economici o anche la sola esperienza figurativa ossia l’attività edilizia che ha determinato l’attuale immagine urbanistica ed architettonica», di modo che ogni edificio studiato sia esaminato «in rapporto alla storia del luogo poiché, quasi sempre, una costruzione è avvenuta in funzione dello sviluppo e trasformazioni urbane nonché alla produzione del suo autore» (p. VIII).

Non manca, alla fine, una questione di ordine generale, se cioè le trasformazioni contemporanee della città di Napoli esigano la costruzione di nuovi edifici sacri, oppure si dovrebbero recuperare e valorizzare antichi edifici a cui non si è più messo mano da oltre centinaia di anni.

sabato 6 dicembre 2025

Maria, l’Immacolata: tra fede, cultura e paradossi del presente

Maria, l'Immacolata Concezione
Nel mondo cattolico, soprattutto dopo la pubblicazione della nota dottrinale Mater Populi Fidelis, si è acceso un rinnovato interesse per la figura di Maria. Questo coinvolgimento si muove in due direzioni: da un lato si ribadisce la subordinazione di Maria a Cristo, dall’altro si tende verso un massimalismo mariano che talvolta sfiora i limiti dell’ortodossia. In tale contesto, le verità di fede legate alla Madre di Dio incontrano oggi nuove forme di opposizione.

Tra le verità più discusse vi è certamente il dogma dell’Immacolata Concezione. Questa dottrina, da sempre sostenuta dalla Chiesa, iniziò a svilupparsi già nel Medioevo. Giovanni Duns Scoto, francescano e teologo del XIII secolo, offrì la chiave di comprensione: Maria fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti di Cristo. Con la celebre formula Potuit, decuit, ergo fecit – Dio poteva, era conveniente, dunque lo fece – Scoto sintetizzò un pensiero che univa rigore teologico e devozione popolare.

La sua intuizione aprì la strada al dogma proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che afferma: «Dichiariamo, pronunziamo e definiamo che la dottrina, la quale sostiene che la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale, è dottrina rivelata da Dio e perciò deve essere creduta fermamente e costantemente da tutti i fedeli».

domenica 30 novembre 2025

Le spine del Rosa, Daniela Marra: la vita romanzata di Salvator Rosa

Le spine del Rosa di Daniela Marra è un romanzo storico che sorprende per la sua doppia anima: quella della ricerca rigorosa e quella dell’invenzione letteraria. Attraverso una scrittura calda, vivace, stratificata – ora narrativa, ora epistolare – l’autrice restituisce un Salvator Rosa credibile e insieme visionario, immerso nel magma incandescente della Napoli seicentesca.

È una città tesa, sovrappopolata, agitata da rivolte, complotti, superstizioni; una Napoli «spagnola» che lo storico Giuseppe Galasso definì paradossalmente incubatrice di modernità, proprio grazie al suo inserimento nel sistema dei regni iberici. Marra la dipinge come un teatro sovraccarico: plebei miseri accanto a nobiltà litigiose, botteghe e bassifondi, streghe e munacielli, fermenti politici che preannunciano l’incendio masanielliano del 1647.

Su questo palcoscenico, l’eruzione del Vesuvio del 1631 irrompe come un’Apocalisse. L’autrice descrive con precisione scientifica i fenomeni eruttivi – lo sbriciolarsi del cono, l’innalzarsi della colonna di cenere, i flussi piroclastici – e insieme lascia che la voce di Rosa interroghi, con dolore, il senso dell’arte davanti al disastro: «L’arte non salva. È un fuoco che divora». Il vulcano – Isso, nella lingua popolare – si placa solo davanti al prodigio del sangue di San Gennaro, intrecciando storia e credenza, scienza e rito.

Ma sono soprattutto le pagine sulla peste del 1656, narrate con una sensibilità quasi manzoniana, a segnare il cuore del libro. Napoli si svuota, i quartieri diventano fantasmi; la morte falcia amici, parenti, compagni di bottega. Rosa ne sente tutto il peso: «La peste li portò via condannando me a vivere nel dolore». È una riflessione che oggi appare inquietantemente attuale: le epidemie spogliano le città, ma spogliano anche le coscienze, lasciando intatta – o forse più acuta – la domanda sul senso del male.

Marra orchestra tutto questo con un senso del tempo narrativo che tiene insieme cronaca e mito, spiritualità e quotidiano, politica e incanto. Le spine del Rosa è così: un romanzo che punge, incide, fa sanguinare la memoria; e restituisce, in filigrana, la vitalità contraddittoria del Seicento napoletano, un’epoca in cui – come direbbe Salvator – «tutto ciò che è stato non sarà più», eppure continua a parlarci.

Corrado Ocone, il non detto della libertà

Il senso vero del Natale: riflessione e pedagogia della fede

SCHOLA CARLO MAGNO PRESENTA: Il senso vero del Natale: riflessione e pedagogia della fede  La nuova pubblicazione dal titolo il senso vero ...