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Ho avuto l'onore di essere stato nominato dal prof. Aldo Meccariello, vice Presidente del Centro per la filosofia italiana .      Accademia Vivarium novum, Frascati 17 ott. 2025, presiederò la sessione pomeridiana del convegno internazionale: Giovanni Gentile, a 150 anni dalla nascita.      Il Presidente del Centro per la Filosofia italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.      Cristo On Air, i players personalizzati di Scenarifuturi, alle maggiori emittenti radio di area. Un altro servizio multimediale viene ad arricchire l'offerta. Potrai ascoltare nel mentre scorri le pagine del Blog.

domenica 9 novembre 2025

Torquato Tasso, il poeta che pensò la crisi dell’uomo moderno

 

 
In questa mia introduzione ai lavori del Convegno di Sorrento dell 7 ed 8 novembre 2025, in occasione del 430° anniversario della morte di Torquato Tasso, patrocinato dal Centro per la Filosofia Italiana, dall’Accademia Vivarium Novum, dalla Università Luigi Vanvitelli della Campania, dipartimento di scienze politiche; dall'Istituto italiano per gli studi filosofici; dell'Accedemia vivarum novum; dell'associazione docenti italiani di filosofia, ha inteso indagare la dimensione filosofica del poeta richiamado l’attenzione su Torquato Tasso non solo come sommo poeta della Gerusalemme liberata, ma come pensatore del limite, interprete inquieto della condizione umana moderna. Tasso, infatti, vive e pensa al confine: tra poesia e filosofia, tra fede e ragione, tra angoscia e speranza. La sua opera è un continuo esercizio di conciliazione impossibile — e proprio in questo fallimento, nel suo tormento lucido, egli parla ancora a noi, uomini del XXI secolo, sospesi tra tecnica e spiritualità, tra l’onnipotenza promessa dall’intelligenza artificiale e la fragilità delle nostre coscienze. Nel mio intervento ho voluto proporre una sorta di “Tasso-renaissance”: un ritorno critico al pensatore che, ben prima di Leopardi, aveva intuito la crisi della ragione e il destino tragico dell’uomo moderno. Nei suoi Dialoghi — dal Dialogo della dignità dell’uomo al Dialogo della Fortuna — Tasso elabora una visione drammatica della conoscenza, dove la parola poetica diventa lo spazio stesso della ricerca filosofica. Egli intuisce che la verità non è possesso ma tensione, non sistema ma cammino. In tempi in cui la tecnologia sembra ergersi a nuova divinità, Tasso ci invita a riscoprire il valore della coscienza, della memoria, del desiderio di infinito. La sua voce non appartiene al passato: è un appello presente, rivolto a una cultura che rischia di perdere l’anima nel silenzio delle macchine pensanti.
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