La lunga carriera di Giuseppe Panariello appare segnata da una continua ricerca tecnica e stilistica, che lo porta a creare vari cicli: dalla fine degli anni ’80 – allorché decide, senza un perché apparente, di abbandonare il colore per definire meglio la sua appartenenza allo stile “informale-astratto”, a tutti i successivi tentativi degli anni seguenti per cogliere l’armonia misteriosa della natura e “spezzarne-ritagliarne” con l’anima e con le dita un frammento, porlo come sotto un “fermacarte”, procedendo “senza coloranti artefatti”, perfino evidenziando che il nero è una tremenda sorgente di forma e di potenza”. Esiste un modo di vivere come un dio, che compie il suo lavoro di ritaglio sui materiali e ci consente di affinare le tecniche come dei mezzi per portare alla luce la melodia più equilibrata, armoniosa e completa. Perché non traghettare gli stessi pezzi puri, originari e, perché no, poveri, perché la natura e il fruitore li facciano diventare degli strumenti espressivi e comunicativi?
Curatore della mostra: Giuseppe Reale

Nessun commento:
Posta un commento