La violenza giovanile si manifesta in forme sempre più complesse: fisica, verbale e digitale. Secondo i dati ISTAT del 2025, il 22% degli studenti tra gli 11 e i 17 anni ha subito almeno un episodio di cyberbullismo, mentre il 19,8% è vittima di bullismo tradizionale. Il 33% considera “normale” controllare ossessivamente il cellulare del partner, e l’11% giustifica lo schiaffo in una relazione. Il 15% manifesta sintomi di ansia e depressione, il 12% sfiducia verso la scuola e le istituzioni.
Questi dati impongono una riflessione
profonda: dove abbiamo fallito? Le cause sono molteplici, tra cui il contesto
familiare fragile, l’uso incontrollato dei social media e la perdita del senso
del limite. Il pensiero del filosofo Augusto Del Noce invita a riconciliare
autorità e libertà, binomio oggi spesso percepito come antitetico.
La violenza tra pari genera sgomento,
solleva interrogativi, alimenta sofferenza e isolamento, e mina il rapporto con
l’educazione. Le strategie di contrasto sono numerose, ma poche si rivelano
realmente efficaci nel tempo. Si insiste su campagne di sensibilizzazione,
sull’educazione al dialogo e al rispetto, e sulla riscoperta di valori
fondanti, come quelli della tradizione cristiana.
In un mondo sempre più distante dalla trascendenza e dai valori assoluti, è lecito chiedersi se la proposta cristiana abbia ancora spazio. Il Vangelo può ancora parlare all’umanità? La risposta è sì, se lo si interpreta attraverso una prospettiva ermeneutica esistenziale. Le narrazioni bibliche stimolano la riflessione, favoriscono l’introspezione e promuovono relazioni basate sulla solidarietà e sul rispetto, in contrasto con la violenza e la discriminazione, soprattutto verso le categorie più fragili, come le persone con disabilità.
@scenari.futuri dal bullismo all'indifferenza, è nel Vangelo la lezione che Lubrino impartisce ai suoi giovani La violenza tra i giovani cresce, ma c’è una risposta educativa capace di cambiare tutto. 💡 Il Vangelo non è un ricordo del passato, ma una scuola di umanità per il presente. ✝️ Scopri con il prof. Giuseppe Lubrino come la Parola può guarire le ferite del bullismo e dell’indifferenza. #Scuola #Giovani #Fede #VangeloVivo ♬ suono originale - scenari futuri
Riportare al centro del dibattito
pubblico la figura di Cristo significa riscoprire una scuola di umanità.
Nell’arte paleocristiana, i sarcofagi del II-III secolo d.C. raffigurano Gesù
come pastore e filosofo: il primo che cura e guida il gregge, il secondo che
accompagna l’uomo nel viaggio della vita, simbolo di crescita e maturazione. La
Parola diventa strumento di elevazione etica e spirituale. Gesù, Maestro di
vita, traccia un cammino di consapevolezza e umanizzazione per ogni epoca.
Recuperare questi tesori non è nostalgia,
ma impegno attivo per trasformare il presente in una promessa di futuro. Come
scrive Dietrich Bonhoeffer:
“Il test della moralità di una società è
ciò che fa per i suoi bambini.”
Una società che protegge, educa e ama i
suoi giovani è una società che costruisce speranza.
IdR, Giuseppe Lubrino

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