Parallelamente, è evidente il senso di
smarrimento che affligge molti giovani: tristezza, rabbia e vuoto si leggono
sui loro volti. Si sentono incompresi, delusi e traditi dal mondo degli adulti
— genitori, insegnanti e figure istituzionali — che dovrebbero rappresentare
per loro un punto di riferimento stabile e autorevole. In questo scenario si è
venuto a creare un muro di incomunicabilità, una reciproca indisponibilità al
dialogo e all’ascolto, che costituisce un ostacolo apparentemente
insormontabile.
Il noto psichiatra e sociologo Paolo
Crepet ha spesso parlato del fenomeno del figliarcato,
evidenziando come uno dei nodi cruciali del nostro tempo risieda
nell’incapacità degli adulti di assumere pienamente il proprio ruolo,
lasciandosi invece dominare dai figli. «Non vige più il patriarcato, ma il
figliarcato: troppo potere decisionale è nelle mani dei giovani», afferma
Crepet, sottolineando la necessità che gli adulti si riapproprino della loro
funzione educativa.
Secondo Crepet, molti genitori oggi
cercano disperatamente l’approvazione dei figli, e questo desiderio — spesso
ossessivo — li rende incapaci di esercitare una funzione educativa autentica.
Egli denuncia inoltre la tendenza diffusa a considerare l’errore come un tabù,
proteggendo eccessivamente i figli dai fallimenti. Eppure, proprio gli errori e
le difficoltà rappresentano tappe fondamentali per la crescita e la formazione
personale. «Abbiamo sbagliato tutto», dichiara provocatoriamente Crepet,
«perché non abbiamo preparato i nostri figli ad affrontare le fatiche della
vita».
Crepet insiste sul fatto che i genitori
devono avere il coraggio di essere impopolari, saper dire dei no, stabilire regole chiare e promuovere
nei figli l’autonomia. Si configura come una voce “fuori dal coro”, avendo
spesso criticato il “politicamente corretto” e le convenzioni del pensiero
dominante, che a suo avviso esercitano un’influenza negativa sui giovani,
deresponsabilizzandoli e privandoli degli strumenti necessari per interpretare
e decodificare la realtà.
@scenari.futuri Genitori in trappola ricostruire la connessione oltre l'invisibilità Caption breve: 📌 Genitori vs Figli: chi comanda davvero? Paolo Crepet parla di "figliarcato": non è più il padre a guidare, ma i figli a decidere tutto. ❌ Genitori che cercano l'approvazione dei figli ❌ Paura di dire "no" e stabilire regole ❌ Proteggere troppo dagli errori = non educare ✅ Il coraggio di essere impopolari ✅ Educare attraverso la fatica ✅ Riscoprire il modello educativo cristiano 🌱 Come una pianta: i giovani hanno bisogno di cura E potature per crescere. 📖 Articolo completo di Giuseppe Lubrino su Scenari Futuri: https://scenarifuturi.blogspot.com/2025/11/genitori-e-figli-tra-incomunicabilita-e.html #Genitorialità #Educazione #PaoloCrepet #Figliarcato #GenitoriFigli #EducazioneCristiana #Famiglia #Giovani #Psicologia #Scuola
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In questo contesto, la proposta educativa
cristiana può trovare un suo spazio significativo. La fede cattolica — quando
autenticamente recepita — non educa al conformismo, bensì a un profondo senso
della realtà. Il Vangelo interpella la coscienza, invita alla responsabilità,
alla scelta, alla rinuncia. In tal senso, l’immagine della pianta è
particolarmente evocativa: essa rappresenta il giovane che, per crescere e
germogliare, ha bisogno di cura, potature e attenzione, affinché le sue radici
si consolidino nel terreno e possano dare frutti duraturi.
Sulla base di queste considerazioni, si
può intuire come ritorni attuale il modello pedagogico-educativo della civiltà
cristiana, ovvero della sapienza biblica. Tale visione educativa si presenta
come un legame profondo: padre/figlio/Dio.
Il padre è colui che trasmette la sua conoscenza e le sue esperienze ai figli;
i figli le accolgono e ne traggono un vantaggio per la loro crescita. Il rimprovero e la correzione non sono percepiti come punizioni, bensì come strumenti
preziosi nella cassetta degli attrezzi dei genitori e degli educatori per
accompagnare i giovani nel loro cammino.
Riappropriarsi di questo patrimonio
culturale e umanistico significa attrezzarsi
adeguatamente per affrontare le sfide attuali, restituendo alla famiglia il suo
ruolo originario di fucina di valori, responsabilità e relazioni autentiche.
Giuseppe Lubrino

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