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Il Direttore del Centro di Filosofia Italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.      Il Direttore del Centro di Filosofia Italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.

sabato 29 marzo 2025

L’essenza del messaggio di Gesù

Nel racconto del suo Vangelo, Marco presenta il cuore del messaggio cristiano attraverso un incontro tra Gesù e uno scriba del tempio. Lo scriba, desideroso di conoscere la verità della vita, chiede a Gesù: "Qual è il primo, il più importante dei comandamenti della Torah?". Gesù, con la sua solita immediatezza, risponde: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi" ((cf. Mc 12,28b-34).

La dimensione dell'ascolto occupa un posto centrale nell'insegnamento di Gesù. L’ essere umano deve imparare ad "ascoltare" Dio e la sua Parola, per discernere la sua volontà e orientare le proprie azioni e i propri pensieri verso il bene. L'ascolto, in senso biblico, va ben oltre la semplice percezione uditiva poiché è strettamente legato all'empatia, la capacità di mettersi nei "panni dell'altro", di cogliere i suoi bisogni, le sue sofferenze, le sue gioie.

Come si legge nel libro dell'Esodo al capitolo 3, Dio "ascolta" il grido di oppressione di Israele e interviene per liberarlo. Questo ricorda che Dio è Uno e Unico. Non bisogna dare valore assoluto a nessuno altro se non a Lui. Al tempo di Gesù, il rischio era di cadere nel fascino del politeismo e rivolgersi ad altre divinità. Oggi, i "nuovi idoli" da cui occorre difendersi sono la smania di ricchezza, il successo a tutti i costi, il materialismo, l'influenza di personaggi che propagandano teorie e stili di vita disumanizzanti, come l'esaltazione della violenza o l'incitamento all'odio e alla discriminazione.

Amare il prossimo come se stessi: la compassione



"Amare il prossimo come se stessi" significa imparare e sviluppare la compassione. Gesù indica allo scriba i tre pilastri del Cristianesimo: ascoltare Dio e i bisogni degli altri, essere accoglienti; riconoscere nel Dio della Rivelazione giudeo-cristiana il fondamento della propria vita; amare gli altri senza condizioni.

Lo scriba, nel suo "qui ed ora", è vicino a realizzare il Regno di Dio, a renderlo tangibile attraverso il suo modo di essere e di agire. Allo stesso modo, i credenti di oggi sono invitati a fare propria questa "logica" e a metterla in pratica. Sulla base di queste acquisizioni, ci si potrebbe chiedere concretamente quale sia il campo di operatività di tali insegnamenti nella vita quotidiana. Spesso si immagina che annunciare la fede significhi trasferirsi all'estero, fare del bene solo agli stranieri, mentre si litiga con il vicino di casa o, peggio ancora, si predica la pace e si coltiva il rancore in famiglia.

Gesù chiede di "calare" i suoi insegnamenti nel proprio vissuto quotidiano, iniziando proprio dalle persone più vicine. In famiglia, sul lavoro, nella propria squadra sportiva, tra amici e conoscenti. Nella presente riflessione non si vuole ridurre il Vangelo ad una serie di esortazioni parenetiche e moraleggianti, ma si tenta di porre in evidenza la radicalità, la semplicità e la chiarezza degli insegnamenti di Gesù: Il Maestro divino invita ad evitare di coltivare e praticare una religiosità vuota e sterile che limiti la sua funzione solo all'apparenza. Il Vangelo insegna che bisogna dare il giusto peso alla dimensione dell'essere più che limitarsi alla sola dimensione dell'apparire.

Giuseppe Lubrino (IdR)




 

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