SantaMaria la Nova in Napoli (13 aprile 2025) ore 11,00
Sarò lì ad aspettarvi, Maria Tedeschi. Il seme bianco editrice, Roma 2025, pp. 176
1.
Un racconto avvincente, con i caratteri del “noir” ma anche delle “storie d’amore”.
L’Autrice - Maria Tedeschi - ci fa prima scorrere, quasi tutte d’un fiato, le 176 pagine di un’avvincente storia, per sciogliere, infine, l’enigma consegnato nel titolo: «Ma se poi decidete di cambiare idea un giorno, saprete sempre dove trovarmi, sarò lì ad aspettarvi» (p. 176). Sono le parole, lanciate agli altri due membri del piccolo gruppo WathsApp, da parte di Carlo Brighi, il quale, dopo aver fatto mille mestieri, fin da quello di parrucchiere provato nel suo paese di origine in provincia di Napoli (cfr. p. 75), si è ora innamorato di Chantall Cristaldi, la cui vita «era un intreccio di arte, espressività ed emozione, ma anche di solitudine, un fardello» (p. 36).
A
sua volta, Diavolo (è, questo, il vero nome di un sopravvissuto a una nascita
difficile: cfr. p. 121), che nell’intreccio si autodenomina, ed è, “piccolo
Diavolo”, fa il “sensitivo dei capelli”; ha inviato per sbaglio una mail a
Chantall (con la doppia elle finale, mentre il vero destinatario aveva una sola
l finale); presso la sua casa ha ospitato (cfr. p. 121) anche un altro dei personaggi dell’intreccio,
Michela, che viene descritta nella sua tragica esistenza; nel corso di essa si
è, purtroppo, lasciata irretire in qualcosa a metà tra la setta religiosa e un affare
di tossicodipendenza e sesso, di cui lo stesso lettore scoprirà l’avvincente
esito. Diavolo - o forse “Mistero” – ha pure cercato di far intervenire la polizia
anti-sette in una vicenda intricata e anche delinquenziale, ma senza che ne
siano lasciate delle tracce indagabili (cfr. p. 129). Ovviamente, il resto
della storia è lasciato al lettore, che vorrà unirsi nei dettagli di queste
pagine.
..l’Autrice, attraverso i suoi personaggi di fantasia, si pone la domanda di senso; particolarmente la domanda che sorge di fronte al dolore del mondo e degli innocenti: «“Perché a noi e non a chi è stato cattivo?”. Questa era la domanda che il bambino poneva frequentemente ai suoi genitori, ma loro non sapevano come rispondere» (p. 98).
Domanda
di senso perenne, che è ben consapevole di un mondo, anche quello sociale e
digitale, sempre più pieno di esche pericolose e di truffe, che beceri
reclutatori lanciano, quasi come il “diavolo incarnato”, vendendo illusioni,
prodotti malefici, tossici e pericolosi (cfr. p. 115). Un mondo affascinante, in
cui può, però, anche accadere, come avviene nel lettore del libro di Tedeschi,
l’esperienza della bellezza: «una sorta di ferita emotiva» che dovrebbe
«lasciare un segno nel nostro essere, arricchire il nostro immaginario e
guidarci verso la giustizia, l’equilibrio e il bene» (p. 124).
Siamo
in un tempo in cui si può ingannare «il tempo con lo smartphone: Facebook,
Instagram e, per ultimo, la posta elettronica» (p. 44). Basta aggiungere, come
capita a Chantall, una doppia l al cognome nello stesso account e trovare un
indirizzo mail molto simile al proprio, da cui nasce un racconto come questo
consegnato alle pagine di un libro da Maria Tedeschi, il cui esergo ci esorta a
imparare a voler bene e non aver paura del diverso.
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