mercoledì 21 settembre 2022

Il diritto di disobbedire all'obbligo di vaccinarsi?

 

"è pazzesco constatare  come grazie all'impiego ben architettato di un virus probabilmente costruito in laboratorio si sia aperta la porta a un futuro così inquietante. Un futuro che mira a ridurre la presenza dell'uomo sulla terra - considerato alla stregua di un 'refuso della natura' - e persino a causarne l'estinzione" (p. 174). 

Con stile avvincente e lineare, Becchi spiega, nel suo nuovo libro, perché il controllo sociale generatosi nelle recenti vicende politiche, sociali e individuali a seguito della pandemia globale da Covid-19, abbia finito per mettere la mascherina FFP2 anche a Kant, il filosofo padre della contemporaneità. Becchi è convinto che "se ciò che ha 'valore' è il mero fatto della vita naturale, del restare in vita - e per 'vita' non si intende altro che questo - allora diventa a rigore impossibile discriminare, argomentare perché, tra la vita di un essere umano e la vita di un virus, debba prevalere la prima" (p. 17). Sono passati al setaccio critico tutti i fatti che la maggioranza della gente ha ingurgitato come ovvi e "da farsi" senza resistenza, ma che ovvi non sono: la neolingua dei pass e greenpass rafforzati, per cui al consenso informato è stato sostituito il consenso obbligato alla vaccinazione; nuovi ruoli assegnati alle cavie umane; cremazione coatta senza autopsie; trasformazione dello Stato di diritto in Stato "terapeutico"; Parlamento ridotto ad approvare decisioni ex post da parte del Governo o di Ministri; nascita di "nuovi untori"; generalizzazione di un nuovo capo d'abbigliamento (la mascherina); distanziamento sociale, se possibile anche sessuale (suggerito dal CDC negli USA)... 

Il grido critico di dolore riguarda anche la Chiesa, che pur avendo l'esempio della vicinanza di Gesù e di Francesco ai lebbrosi, si è assuefatta senza proteste a chiudere le chiese, non per disposizione propria, ma per disposizione del Governo (neppure del Parlamento): "La paura del contagio ha sostituito il timore di Dio e la scienza la religione"? Il rischio terribile è quello del "governo terapeutico dei corpi. Beninteso, ad essere colpita non è la Chiesa soltanto, ma tutti noi, l'intera società. La Chiesa però sarebbe potuta diventare organo di resistenza rispetto alla strategia biopolitica del potere secolare" (p. 119).

Becchi riapre con grinta un dibattito pubblico, nella convinzione che non ci si possa limitare, com'è avvenuto in occasione della morte di Ivan Sassoli (allorché si è interrogato sugli eventuali esiti avversi della vaccinazione), a offenderlo e bersagliarlo senza fondamento e senza fondate obiezioni. Ormai è una questione non soltanto giuridica (siamo in attesa della sentenza della Corte costituzionale il 30 novembre!), ma speculativa e, soprattutto, biopolitica.

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