La nova incontra. Gli eventi del Complesso monumentale di Santa Maria la nova in Napoli. Sala Margherita Lama Caputo, Domenica 30 marzo 2025
Un matematico, uno storico e due filosofi a santa Maria la
Nova per discutere un nuovo libro di Nicola Di Bianco sulla “nuova
evangelizzazione”.
Di Nola, Arciprete e Giustiniani, da diversi anni realizzano
un Seminario su “Linguaggio e conoscenza”, che ha avuto già diverse sessioni
nel Dipartimento di matematica nell’Università Salerno e nella Facoltà
teologica san Tommaso di Capodimonte-Napoli. L’obiettivo è quello di pervenire,
se possibile, a un linguaggio nuovo che riesca a dire in termini unitari il
divino, il religioso, lo spirituale. Ora la “provocazione” della “Nuova
evangelizzazione” – a cui la chiesa cattolica sta mirando dall’inizio del terzo
millennio – è la leva di questo nuovo round, sotto la regia del prof. Giuseppe
Reale, Direttore del Complesso monumentale di santa Maria la Nova in Napoli
Introduce Pasquale Giustiniani
Alcuni decenni fa, insieme con Filippo Toriello, pubblicammo
il volume: Nuova evangelizzazione: che cosa, come.
Pensato in aiuto dei catechisti e degli operatori pastorali, esso raccoglieva,
e traduceva pastoralmente, un’insistente espressione del Magistero pontificio,
che andava allora già configurando una vera e propria ri-definizione del primo
dovere cristiano di annunciare il cosiddetto Kèrygma, che veniva,
allora, comunemente descritto come nuovo nell’ardore e nuovo nel metodo.
Nicola Di Bianco, nell’orizzonte descritto, mette bene a
fuoco il dato che tale novitas, particolarmente nel senso di un confronto
a tutto campo con la modernità scientifica e tecnologica, risulta evidente
nel Magistero di papa Francesco. Egli, dall’Autore, viene appunto,
fondatamente, considerato il primo papa ad aver assunto in forma compiuta il
dialogo con la modernità o postmodernità. Tutto ciò sta comportando anche
un nuovo modo di configurare la Chiesa - un poliedro, piuttosto che una
piramide gerarchica, un ospedale da campo piuttosto che una militanza
autosufficiente -; ma pure un nuovo modo di autopercepire il primato petrino.
Insomma, l’ormai tradizione espressione di “nuova evangelizzazione” implica una
vera riforma della Chiesa: un dato, questo, che apparve già chiara ai
padri del Concilio di Trento, alle prese con l’argine da opporre a una riforma
che appariva allora come una rivoluzione. Essa è resa oggi ancora più urgente
dalla situazione di rapidizzazione degli eventi (come lo stesso papa
Francesco dice, con inflessione argentina), stante il fatto, come puntualmente
annota Di Bianco, che il nostro tempo si caratterizza sempre più per i rapidi
mutamenti e le trasformazioni. E ciò non solo negli assetti internazionali, ma
anche nei costumi etici, a volte piagati da fenomeni inaspettati, come la
diffusione degli abusi di ogni tipo nella Chiesa (non soltanto sessuali, ma
altresì sociali, di potere…), come le vere e proprie derive delle concezioni
antropologiche tradizionali, dei sistemi sociali, degli assetti internazionali,
dei costumi…
Il ri-emergere dell’esigenza di una nuova evangelizzazione pone, così, la domanda centrale del libro: quale fede proporre alla persona globalizzata, tecnologizzata, singolarizzata, per superare l’impasse della transizione in atto?
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