aggiornamenti in evidenza

Ho avuto l'onore di essere stato nominato dal prof. Aldo Meccariello, vice Presidente del Centro per la filosofia italiana .      Accademia Vivarium novum, Frascati 17 ott. 2025, presiederò la sessione pomeridiana del convegno internazionale: Giovanni Gentile, a 150 anni dalla nascita.      Il Presidente del Centro per la Filosofia italiana, prof. Aldo Meccariello, mi ha delegato in collaborazione col prof. Clemente, all'organizzazione del Festival di filosofia, dal 21 al 25 ottobre 2025, presso il polo universitario Jonico della città di Taranto, con tema "Oikjos. Dalla casa comune all'ecologia integrale". Aderiscono all’iniziativa la prof.ssa Franca Meola e la prof.ssa Mena Minafra dell'Università Luigi Vanvitelli di Caserta.

domenica 26 giugno 2022

aborto, fu una conquista civile?

 

Si stenta a credere che esista, dal punto di vista giuridico ed etico, un diritto ad abortire. Esiste, piuttosto, un riconosciuto diritto alla vita, sia da parte dei già viventi che di quelli che non sono ancora nati.
Quando in Italia fu varata una legge sulla interruzione volontaria della gravidanza, lo si fece non per sdoganare un diritto della donna ad abortire, ma per consentire, a determinate condizioni e comunque garantendo il dissenso o obiezione di coscienza ai sanitari, di poter interrompere gravidanze indesiderate in ambiente asettico e non ricorrendo a vammane, con grave rischio di infezione.
All'epoca la stessa Corte costituzionale affermò una prevalenza tra chi è già persona, ovvero la gestante, e chi persona sta diventa, ovvero il feto. Fu una conquista civile, come qualcuno disse e dice? Alla pur giusta emancipazione femminile, si aggiunse una possibilità in più, ovvero quella di interrompere una gravidanza seppur cominciata. Non si valutarono fino in fondo i traumi psicologici della donna, su cui ormai esistono numerosi studi, anche psichiatrici, né si fece spazio adeguato al partner che, pure, allo start di quella gravidanza aveva contribuito.
La decisione della Corte federale usa riguarda un altro ordinamento e toglie valore di legge federale all'aborto, facendo ricadere sui singoli stati federati la responsabilità di leggi ad hoc.
Per quanto riguarda l'Italia, una discussione serena dovrà discutere i seguenti punti. Primo la gestione bisessuale della fecondità. Secondo, il diritto dei futuri nati ad avere in eredità un pianeta eticamente vivibile. Terzo, la contraccezione precoce e la gestione consapevole della fecondità femminile. Quarto, incentivazione a forme di adozione per bambini concepiti ma non più desiderati.
Tutto questo va discusso al di là delle appartenenze religiose. 

giovedì 16 giugno 2022

hospice, non è un cimitero per elefanti umani

 

Nel corso del servizio di Telecapri, che mercoledì 15 giugno (tg delle 19) ha dato notizia dell'incontro di venerdì scorso nell'Hospice Villa Arianna di Scisciano, il prof. Pasquale Giustiniani, esperto di bioetica, ha affermato che l'hospice non è un "cimitero degli elefanti umani in attesa della morte", né è un "ospizio", bensì è in luogo ospitale, che accoglie i malati più fragili del territorio, con relative famiglie, per dare non tanto più anni a una vita già compromessa, bensì più qualità di vita agli anni che restano. Perciò il primo titolo della collana "Scenari", edita da La Valle del tempo, presenta dieci storie di vita di altrettanti "compagni di viaggio", a cui si è accompagnato un medico palliativista, specialista di terapia del dolore. La rivista "Medicina e morale" ha immediatamente pubblicato la recensione al volumetto del dott. Andrea Piscopo, firmata dalla prof.ssa Maria Rosaria Romano, docente di bioetica nell'ISSR di Terra di lavoro.


In occasione della pubblicazione del libro di Andrea Piscopo, seminario di studio
ore 9.15-12.45 Aula II PontificiaFacoltà Teologica dell’Italia Meridionale, viale Colli Aminei, 2 - 80131 Napoli, Cattedra di Filosofia morale e politica in collaborazione con il Centro Interuniversitario di RicercaBioetica


domenica 12 giugno 2022

Episcopus et martyr, San Gennaro e la città di Napoli

 

Dalla più antica immagine del martire San Gennaro, conservata nella catacombe di Napoli, a oggi, esiste una tradizione ininterrotta di devozione, canti popolari, tradizioni civili ed ecclesiale che inneggiano al Santo del prodigio del sangue. Tre volte l'anno si attende con trepidazione e larga partecipazione di popolo, lo scioglimento prodigioso del sangue, conservato nella Cappella del tesoro, sita all'interno del duomo di Napoli. I fondamenti biblici del martirio sono presentati da don Gaetano Di Palma. La tradizione moderna e contemporanea nella letteratura e filosofia ianuariana viene colta da Pasquale Giustiniani. Il compianto archeologo Bisconti e l'archeologo Carlo Ebanista documentano affreschi e tracce catacombali, mentre lo storico Iadanza presenta le fonti storiche sicure. Non manca il colore, con il canto delle parenti di San Gennaro, e la tradizione popolare nutrita dal quarto secolo a oggi. Davvero un libro da leggere per scoprire i legami tra San Gennaro e l'hinterland partenopeo e meridionale.

Episcopus et Martyr. San Gennaro tra storia e leggenda.
Tre storie per riscoprire la figura di San Gennaro:

- Pozzuoli, 16 nov. 2022
- Napoli, 16 dic. 2022
- Benevento, 5 mag. 2023

Studiosi a confronto, in occasione della presentazione del libro curato da Gaetano Di Palma e Pasquale Giustiniani





sabato 4 giugno 2022

premio letterario Letizia Isaia 2022 riservato agli under 35


XX edizione del Premio letterario Letizia Isaia 

Tornino i giovani se fanno sognare i vecchi. Tornino i versi dei Giovani poeti sotto i 35 anni che sanno far vibrare l'anima usando entrambe le lingue, napoletana e italiana. Dai lattanti e dai piccoli questa società asfittica per carenza di nascite e trovate suicidarie per chi non ce la fa, potrà trovare la forza di ricominciare. Del resto, il giovane Francesco d'Assisi inventó il Cantico delle creature e ai due fanciulli intenti al gioco serio al pari di un lavoro, fece riferimento il poeta Pascoli. Rime e versi, se incatenano la vita, le aprono i vasti corridoi dell'aria nuova e salutare


maggiori info:  
letiziaisaia@libero.it  Tel.  Cell.  3662489149  -

associazione nazionale LUCI SULLA CULTURA:  via  Tino  da  Camaino,  9  –  80128  Napoli  Tel.  081-3790289  C.F. 95088770631

domenica 29 maggio 2022

Il suicidio assistito non è l'unica via

 

IL PRIMO SÌ AL SUICIDIO ASSISTITO IN ITALIA DOPO LA SENTENZA N. 242/2019 DELLA CORTE COSTITUZIONALE

- Premessa. La differenza tra suicidio assistito ed eutanasia
Nel momento in cui il paziente stesso cagiona materialmente la sua morte, assumendo un farmaco letale con il supporto psicologico e legale di un soggetto terzo, di solito un medico, allora si verifica il suicidio assistito. Il suicidio assistito non equivale all’eutanasia, piuttosto indica l’atto mediante il quale un malato procura a sé la morte mediante l’assistenza del medico, il quale prescrive i farmaci su esplicita richiesta del suo paziente. In tal caso, viene a mancare l’atto diretto del medico che somministra i farmaci al malato.
L’eutanasia può essere definita, invece, indicativamente come la morte di un soggetto consenziente causata dalla condotta di un soggetto terzo, ossia un medico, che somministra al paziente dei farmaci letali (ad esempio il cloruro di potassio). Nell’eutanasia, il medico ha un ruolo determinante: nell’eutanasia attiva somministra il farmaco, mentre nell’eutanasia passiva sospende le cure o spegne i macchinari che tengono in vita la persona.
La Costituzione italiana all’art. 32 riconosce e garantisce il diritto di ogni cittadino di curarsi e di salvaguardare la propria salute ma, contemporaneamente, il diritto a non vedersi imporre un trattamento sanitario non voluto, fatti salvi i casi previsti dalla legge. L’azione di un medico, quindi, necessita di ottenere il consenso del paziente. È la legge n. 219/2017 a valorizzare “La relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico che si basa sul consenso informato nel quale si incontrano l’autonomia decisionale del paziente e la competenza, l’autonomia professionale e la responsabilità del medico.” (art.1, comma 2).
In Italia, attualmente, non esistono leggi che regolamentino l’eutanasia attiva e il suicidio assistito, ma solo la sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso Marco Cappato, attivista italiano e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, imputato del reato ex art. 580 c.p. (Istigazione o aiuto al suicidio) per aver rafforzato il proposito di suicidio di Antoniani Fabiano (DJ Fabo), costretto a recarsi in Svizzera per il suicidio assistito a causa di tetraplegia e cecità a seguito di incidente stradale. La stessa Corte ha bocciato la proposta di referendum: “La Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”. Ma eutanasia e suicidio non sono unica via d'uscita. Si può dare più vita agli anni pur nell'impossibilità di dare più anni alla vita. Esiste già una legge che tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore: "È tutelato e garantito, in particolare, l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato... al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell'autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l'equità nell'accesso all'assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze"...

 Un libro di Andrea Piscopo ci aiuta ad approfondire


mercoledì 25 maggio 2022

dalla Grande guerra, alle guerre continue


Guerra e pace, l'uomo dibatte in sé stesso questo antico dilemma costitutivo della sua natura imperfetta e finita, intuito ben prima del Cristianesimo, dai greci che mirabilmente l'hanno rappresentato nella tragedia. Dalla grande guerra alle guerre continue, il volume che raccoglie saggi di autori ed esperti illustri circa i motivi e le ragioni per la guerra nel pensiero dei filosofi, sarà presentato a Roma il 7 giugno prossimo presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea. Se finanche per i Cattolici, la pace non è sic et simpliciter un ''porgi l'altra guancia'', allora non ci resta che prendere atto che anche per i filosofi  la lotta tra il bene ed il male nel quale l'uomo si dibatte, non ha ancora trovato soluzione.

referendum, le nuove strade del sensus fidei

In molti si domandano se La Chiesa cattolica - avendo nel passato offerto indicazioni di voto in occasione dei referendum sui temi sensibili (fecondazione assistita, interruzione di trattamenti terapeutici, ricerca sulle staminali embrionali...) - lo possa/lo debba fare anche in occasione dell'election day, magari indicando ai credenti di non recarsi alle urne per evitare che si raggiunga il quorum. In quanto componente storico-culturale della nostra società civile, la Chiesa indica. Anche in altre circostanze ha indotto, senza successo, a disertare le urne referendarie. Ma esse restano delle indicazioni, peraltro dirette soltanto a quello sparuto gruppo di persone (in Italia, si parla di mosche bianche) che ancora condividono, oltre che la teoria, la pratica religiosa. Ed offre altresì indicazioni su quelle che sono le posizioni assunte dal magistero ordinario del pontefice e dei dicasteri vaticani sulle questioni di etica e bioetica (per esempio la condotta da tenere di fronte alla richiesta di suicidio assistito. È certo che anche dinanzi al timore della generalizzazione della tendenza utilitarista, essa non può assumere atteggiamenti rigidi e dogmatizzati, inadatti a gestire la complessità dei problemi e la diversità delle opinioni nella nostra società frantumata; ma soprattutto non si deve bloccare a priori la sperimentazione e la ricerca biotecnologica, oppure la ricerca condivisa di nuove strade per l'esercizio della giustizia. La Chiesa deve oggi affiancare alla teologia della prudenza la teologia della speranza, deve inoltre far credito alla capacità della gente di orientare su nuove strade il "sensus fidei".

Corrado Ocone, il non detto della libertà

quanto resta ancora vivo ed attuale di Giovanni Gentile, cifra della filosofia europea?

  Giovanni Gentile a 150 anni dalla nascita