Nel sessantesimo anniversario della Gravissimum Educationis
In occasione del sessantesimo anniversario della Gravissimum Educationis, dichiarazione del Concilio Vaticano II sull’educazione, Papa Leone XIV pubblica una nuova lettera apostolica: Disegnare nuove mappe di Speranza, con la quale richiama l’attenzione globale sull’emergenza educativa. Con linguaggio sapiente e profetico, Leone XIV riflette sui frutti della dichiarazione conciliare, lodando i progressi compiuti e celebrando i grandi pedagogisti cristiani del passato, evidenziando l’attualità delle loro metodologie nel contesto educativo odierno.
Tra questi, Don Bosco, con il suo sistema
preventivo, volto a evitare derive educative dissonanti e a proteggere i
giovani dai pericoli della strada — violenza, dipendenze, devianza.
Caratteristiche del metodo preventivo sono l’ascolto dei bisogni formativi e l’accompagnamento
nel cammino di apprendimento. Il Papa cita anche La Salle, per l’istituzione
delle Scuole Cristiane contro l’analfabetismo e a favore del riscatto sociale
dei poveri, e Maria Montessori, per aver intuito che un apprendimento autentico
richiede un ambiente predisposto e adeguato.
Oltre a ciò, Leone XIV sottolinea la
necessità di un rinnovamento educativo, per affrontare con sapienza e
responsabilità le sfide del tempo presente. Viviamo in un ambiente educativo
complesso, frammentato, digitalizzato. Per questo è saggio fermarsi e
recuperare lo sguardo sulla “cosmologia della paideia cristiana”: una visione
che, nei secoli, ha saputo rinnovarsi e ispirare le molteplici sfaccettature
dell’educazione.
Fin dalle origini, il Vangelo ha generato
“costellazioni educative”: esperienze umili e forti, capaci di leggere i tempi
e custodire l’unità tra fede e ragione, pensiero e vita, conoscenza e
giustizia. In tempesta, sono state àncora di salvezza; in bonaccia, vela
spiegata. Faro nella notte per orientare la navigazione.
Una nuova
primavera educativa
Leone XIV ribadisce l’urgenza di una
rinnovata primavera per l’educazione cristiana: una paideia della fede che, nel dialogo tra tradizione greco-romana e
cristianesimo antico, ha saputo coniugare fides
et ratio, pensiero e vita, conoscenza e giustizia. Essa propone
un’educazione integrale della persona, abbracciando tutte le dimensioni
dell’esistenza — cognitiva, affettiva, emotiva, sociale e professionale — e
facilitando un percorso verso la piena umanizzazione.
Vengono confermati i sette punti del
Patto Educativo Globale auspicato da Papa Francesco nel 2019, ai quali Leone
XIV ne aggiunge altri tre, affinché la mappa della Speranza possa dirsi
completa:
I tre nuovi punti
della mappa
@scenari.futuri Una potente riflessione sul futuro dell'istruzione, questo stimolante pezzo di Giuseppe Lubrino, trae ispirazione da figure iconiche come Don Bosco e Maria Montessori. Sottolinea la necessità di adattare il nostro approccio all'apprendimento in un mondo pieno di distrazioni, sottolineando l'importanza di creare spazi di ascolto profondo e di connessione autentica. Poiché l'era digitale presenta sia sfide che opportunità, gli educatori sono chiamati a promuovere ambienti che nutrano la persona nella sua interezza: mente, cuore e anima. Promuovendo pace, comprensione e relazioni autentiche, questo messaggio ci esorta ad abbandonare la visione dell'istruzione come un semplice insieme di competenze e ad avvicinarci a un percorso olistico di scoperta di sé e crescita. Ricordiamoci di disarmare le nostre parole, guardare in alto e proteggere la dignità di ogni individuo. Insieme, possiamo illuminare sentieri di speranza e gioia, abbracciando un futuro in cui l'istruzione trasforma davvero le vite. 🌟 https://scenarifuturi.blogspot.com/2025/10/la-paideia-del-cuore-educare-alla-luce.html #EducationForAll #HolisticLearning #Inspiration #PeaceEducation #FutureOfLearning
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●      Interiorità  In un mondo iperconnesso, dove
si ripropone il dilemma tra essere e apparire, Leone XIV ricorda l’importanza
di creare spazi di silenzio per favorire il discernimento, il dialogo
interiore, la preghiera. I giovani chiedono profondità, hanno bisogno di
ascolto, accoglienza, prossimità. Cercano punti di riferimento e adulti capaci
di proporre con autorevolezza e dolcezza, affinché l’autorità non sia percepita
come divieto, ma come garanzia di libertà autentica.
●      Digitale e Intelligenza
Artificiale  Il
Papa sottolinea l’urgenza di porre la persona davanti all’algoritmo, formando a
un uso sapiente della tecnologia, affinché essa sia strumento e non fine.
●      Educazione alla pace  Il Pontefice agostiniano
auspica processi educativi orientati alla pace “disarmata e disarmante”: educare
alla non violenza a partire dal linguaggio, implementare logiche di
riconciliazione, edificare ponti e non alzare muri.
La paideia
cristiana come risposta
La paideia
di Leone XIV si fonda sull’inclusione e sulla dignità della persona umana. La
Chiesa, “Madre e Maestra” di umanità, si china sull’umanità odierna per
risollevarla dalla crisi educativa, antropologica e culturale, consegnandole il
patrimonio bimillenario della sapienza cristiana, affinché possa tracciare una
mappa della Speranza.
Leone XIV proclama con gioia San John
Henry Newman e San Tommaso d’Aquino compatroni della missione educativa della
Chiesa. Si legga:
Cor
ad cor loquitur è stato il motto cardinalizio di San
John Henry Newman, tratto da una lettera di San Francesco di Sales: «La sincerità
del cuore, non l’abbondanza delle parole, tocca il cuore degli uomini».
Una scuola che
forma il pensiero e custodisce il cuore
Non si devono operare frammentazioni tra
sfera emotiva e competenza professionale. Occorre evitare il rischio di ridurre
l’educazione all’acquisizione di abilità operative: la conoscenza non può
essere limitata a criteri funzionali ed efficientistici. La scuola non può
essere intesa secondo la logica dell’economia e del mercato, ma deve tornare a
essere comunità educante, capace di formare il pensiero senza contrapporlo al
cuore.
San Bonaventura, nelle Collationes in Hexaemeron, scrive:
«Il mondo intero è un’ombra, un sentiero,
un’impronta. È il libro scritto dall’esterno (Ez 2,9), perché in ogni creatura
c’è un riflesso del modello divino, ma mescolato all’oscurità. [...] Il raggio
divino si riflette in modo diverso in ogni creatura e assume proprietà
diverse».
In tale contesto, l’educazione cristiana
offre a ciascuno, secondo le proprie capacità, la possibilità di sviluppare
piena coscienza dei propri limiti e potenzialità. Si configura come supporto
solido e credibile affinché ogni allievo/a possa comprendere e realizzare che
la fede è un aiuto, non un ostacolo, alla piena crescita e maturazione
culturale e personale.
Esortazione
finale
Chiedo alle comunità educative: disarmate
le parole, alzate lo sguardo, custodite il cuore. Disarmate le parole, perché
l’educazione non avanza con la polemica, ma con la mitezza che ascolta. Alzate
lo sguardo. Come Dio disse ad Abramo: «Guarda il cielo e conta le stelle» (Gen
15,5): sappiate domandarvi dove state andando e perché. Custodite il cuore: la
relazione viene prima dell’opinione, la persona prima del programma. Non
sprecate il tempo e le opportunità: «il nostro presente è una intuizione, un
tempo che viviamo e del quale dobbiamo approfittare prima che ci sfugga dalle
mani». In conclusione, carissimi fratelli e sorelle, faccio mia l’esortazione
dell’Apostolo Paolo: «dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la
parola della vita» (Fil 2,15-16).
Giuseppe Lubrino Docente di IRC – IT. G. Marconi, Torre Annunziata
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