Il 13 marzo 2025 si terrà a Roma il convegno "Tra filosofia e politica: l'eredità di Vincenzo Gioberti (1801-1852)", organizzato dal Dipartimento di Scienze umane dell'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" in collaborazione con altre istituzioni accademiche e culturali. L'evento avrà luogo presso la Sala Giulio Cesare, situata in Via Vittoria Colonna 11, con inizio alle ore 9:30.
- Tommaso Valentini (UniMarconi)
- Andrea Gentile (UniMarconi)
- Paolo Armellini ("La Sapienza" Università di Roma)
- Hervé A. Cavallera (Università del Salento)
- Pasquale Giustiniani (Pontificia Facoltà di Teologia per l’Italia Meridionale)
- Flavia Silli (Pontificia Università Lateranense)
- Vincenzo Parisi (Rosmini Institute – Philosophical Research Center)
- Giacomo Gaiotti (UniMarconi)
Vincenzo Gioberti nella disamina dei Compilatori del periodico neotomista partenopeo “La scienza e la fede”. (Pasquale Giustiniani)
1. Il periodico “La Scienza e la Fede” tra i “venti di riforma universitaria” Quando, nel 1865, muore il principale ispiratore del periodico “La Scienza e la Fede” (sorto a Napoli nel 1841), ovvero il can. Gaetano Sanseverino, colpito dal morbo fatale (il colera), assistito dall’amico, collaboratore e confessore ordinario, canonico D’Amelio -, l’elogio funebre sarà pronunciato da Giuseppe Provitera. Costui - membro dell’Almo Collegio dei teologi dell’Università partenopea -, in occasione di quei funerali - che si svolsero nella chiesa di san Giovanni Battista alla Sapienza - c’informa che Gaetano Sanseverino era stato, tra l’altro, l’animatore di una cordata di intellettuali, membri del clero e docenti di livello universitario, con l’obiettivo dichiarato di ri-appaciare la fede cristiana, le scienze e le lettere.
Il
medesimo saggio ribadisce quella che, come vedremo, sarà una linea persistente di
dissenso del Circolo neotomista partenopeo, non soltanto rispetto alle
posizioni filosofiche e politiche di Vincenzo Gioberti, ma, in generale, rispetto
al diffuso orientamento che appare talvolta etichettato come panteismo e
ontologismo.
«in
Italia e in Francia ci si pone l’obiettivo di utilizzare il cartesianesimo,
sostituito nelle giovani generazioni dal tradizionalismo di Lamennais e di De
Maistre. Intorno alla metà del secolo, scoppia il fuoco d’artificio senza
futuro dell’ontologismo. Tale è la situazione in cui fiorisce la riscoperta
della scolastica. La causa della
rinascita del tomismo, oltre ad opporre un presidio ed un argine contro il
cartesianesimo, fu il credito dato al tradizionalismo e al romanticismo».
Come
si orienta, dunque, a Napoli, l’indirizzo cristiano della filosofia e della
teologia, coordinato dai Compilatori de La Scienza e la Fede?
Rispetto
a certe aperture giobertiane, vent’anni dopo, esattamente nel 1860, l’Introduzione
al primo fascicolo del periodico partenopeo “La Scienza e la Fede” segnalerà testualmente
ai propri lettori i rischi del progressismo, che sarebbe indotto,
peraltro, proprio dalle correnti culturali che andavano sostenendo le
insorgenze unitarie. Si tratterebbe, avvertono i Compilatori partenopei, di una
via pericolosa in quanto assimila l’Idea a Dio, provocando una sorta di
fusione/confusione tra l’Uno e il tutto (come poi, deprecabilmente, avviene nel
razionalismo idealistico):
«pericolosa via in cui si sono posti
alcuni ammiratori di una teorica progressista nell’apprendere! A’ quali quasi
niente più sembra buono ed ammissibile di ciò, che insegnarono gli antichi, e
fino alla terminologia della scienza sacra vogliono far mutamenti. Il nome tre
volte santo di Dio è per essi mutato in Idea od Unitutto;
la potestà della Chiesa ha incerte loro formole tre categorie di potere
gerarchico, estragerarchico o supragerarchico; essi scontrano
in teologia, in diritto canonico, dovunque, l’uno e il molteplice armonizzati,
siccome vi ripetono ad ogni terza parola, pensiero ed azione».
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