I libri mettono le ali
C'è un riferimento specifico alle metafora delle ali e del volo dei libri nella poesia There is no Frigate like a Book di Emily Dickinson (1830-1886), dove l'autrice paragona i libri a una nave che può trasportare le persone in mondi lontani senza il bisogno di muoversi fisicamente.
La poesia suggerisce che i libri hanno il potere di portare i lettori in viaggi mentali, simile a come se avessero ali:
Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina di poesie che si impenna questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio tanto è frugale il carro dell’anima.
La metafora delle ali e del volo fu usata da Immanuel Kant (1724-1804) nella Critica della ragione pura. Immanuel Kant utilizza l'immagine della colomba nella Prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura, per illustrare un punto importante riguardo ai limiti della ragione umana e della conoscenza. Il celebre filosofo tedesco utilizza questa metafora della colomba, per spiegare come la ragione umana (paragonata al volo della colomba) possa credere erroneamente di poter raggiungere una conoscenza più pura o più avanzata (volare più facilmente) se fosse liberata dai limiti delle esperienze sensibili (l'aria). Tuttavia, proprio come la colomba ha bisogno dell'aria per volare, la ragione umana ha bisogno dei dati sensibili e delle condizioni empiriche per esercitare il proprio potere. Senza questi limiti, la ragione non può operare correttamente e la sua aspirazione a una conoscenza pura ed assoluta diventa un'illusione.
Un altro riferimento può essere trovato nelle riflessioni di Jorge Luis Borges (1899-1986), un autore che spesso usava metafore per descrivere i libri come mezzi di trasporto verso mondi infiniti e immaginari. Ecco alcuni esempi di brani e concetti delle sue opere, in cui Borges utilizza metafore per descrivere i libri in questo modo:
1. La biblioteca di Babele (1941) In questo racconto, Borges descrive una biblioteca infinita, composta da un numero immenso di libri che contengono tutte le combinazioni possibili di lettere. La biblioteca diventa una metafora dell'universo e della conoscenza umana. Borges esplora l'idea che ogni libro sia un microcosmo che può trasportare il lettore in infiniti mondi e realtà diverse. La biblioteca stessa è un labirinto senza fine, che rappresenta le infinite possibilità di esplorazione e scoperta attraverso la lettura.
2. ll libro di sabbia (1975) Borges racconta di un libro che sembra essere infinito, con pagine che cambiano ogni volta che lo si apre. Il libro di sabbia è una metafora del tempo e dell'infinito, un'opera che trascende la comprensione umana e suggerisce che i libri possono essere portali verso l'ignoto e l'infinito. Questa immagine riflette la capacità dei libri di
trasportare i lettori in dimensioni e spazi che vanno oltre la realtà tangibile.
3. L’Aleph (1945) Borges descrive un punto nello spazio che contiene tutti gli altri punti, dove tutte le cose dell'universo possono essere viste contemporaneamente. Sebbene non sia direttamente un libro, Borges utilizza questa immagine per suggerire che la letteratura e i libri possono contenere una moltitudine di esperienze, prospettive e mondi, tutti accessibili al lettore attraverso l'immaginazione.
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