Il volume è una trilogia che raccoglie testi scritti – tutti a “Casa Shalom” – in tempi diversi su una medesima tematica che riguarda la realtà problematica (territoriale militare politica e religiosa) e ne approfondisce alcuni fatti e le ragioni delle relazioni conflittuali tra Palestina e Israele, a partire dalla “guerra dei sei giorni” (5-10 giugno 1967) fino al “black shabbat” del 7 ottobre 2023 e suo seguito.
L’autore, giovane studente di Scienze bibliche e di Archeologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum nella Gerusalemme Vecchia (e araba), era sul posto quando si consumò lo scontro del giugno 1967, di breve durata anzi fulmineo ma feroce e sanguinario nelle sue modalità, tra la Lega araba (Giordania, Egitto e Siria) e Israele. Quella guerra vide vittoriose e trionfanti le truppe israeliane sugli arabi e i palestinesi creando una situazione territoriale del tutto nuova. Una guerra, cosiddetta di ‘liberazione’ per Israele e/o di ‘occupazione’ per i palestinesi, i cui effetti letali e irrisolti in ambito territoriale, politico e religioso, perdurano e si fanno ancora sentire negli scontri in atto tra i terroristi di
Hamas-e-guerriglieri-palestinesi e il protervo governo di ultradestra di Netanyahu, sostenuto e tenuto in piedi dai religiosi fondamentalisti e ultraortodossi e l’ala militare (IDF)
collana da me diretta
Del Verme, non più giovane studente nella sua ‘amata e sognata’ Gerusalemme di tanti anni fa, oggi studioso e ricerca tore 85enne, al tramonto (forse) ma ancora attento a tessere rapporti di lavoro e di amicizia con ex colleghe e colleghi,
impegna nell’intero percorso del booklet l’immagine di due angeli in volo. L’uno che evoca il bene, cioè il desiderio di pace, l’altro il male, ossia il persistere della guerra. La “coppia di angeli” faticano a incontrarsi: sono in volo, a volte si
arrestano e planano nello spazio, esitano a scambiarsi l’atteso saluto, che dovrà significare la riappacificazione tra israeliani e palestinesi. La dedica alle mamme gazawi/palestinesi e a quelle israelia ne anticipa e manifesta le segrete intenzioni dell’autore, così anche il bacio tra le due colombe in copertina. L’auspicio è
che la “strage degli innocenti” (specie bambine e bambini) cessi e la sofferta e ritardata riappacificazione tra i contendenti cominci a realizzarsi.
Adhuc “sunt lacrimae rerum…”, ma avverrà, certo, negli anni l’auspicato incontro tra i nostri due angeli e lo scambio del saluto che non è più immaginifico ma reale: As-salâmu ‘aleikum (arabo مكيلع مالسلا) e Shalom aleichem (ebraico שלום עליכם). La
pace [sia] su di voi, israeliani (Israel) e palestinesi (Ismael).
La guerra è sempre un/il male, che non risolve ma aggrava i conflitti né placa le assurde ragioni dello scontro. Non esiste la “guerra giusta” o la “guerra santa”. “Quam citius adveniat pax”: per questo centrale sarà l’impegno dei responsabili religiosi dei tre monoteismi abramitici, finora mancato o alquanto tiepido specie da parte dell’ebraismo e dell’islamismo. Nel presente, molto meno nel passato, il cristianesimo sta svolgendo la sua parte.
Marcello Del Verme (Torchiara, Salerno), già docente di Storia religiosa
dell’Oriente cristiano, Storia dell’ebraismo e Storia delle religioni all’Univer-
sità “Federico II” di Napoli, porta interesse anche a problemi storico-religiosi
e archeologici riguardanti il territorio. Vive a Lanuvio (Roma) in amicizia e
rapporti di lavoro sia con ex colleghe/i sia con ex studentesse e studenti.
📯marcello.delverme@gmail.com
Chiara Ghidini è professoressa di Religioni e filosofie dell’Asia orientale
all’Università di Napoli “L’Orientale”.
Un grazie sincero e forte per il post, che mi è giunto e ho letto.
RispondiEliminaValete ac shalom/pax/salam ai lettori del collega e amico prof giustiniani