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mercoledì 19 giugno 2024

In penombra. Storie essenziali di persone comuni


Aldo Di Mauro, In penombra. Storie essenziali di persone comuni, Prefazione di Tiuna Notarbartolo, Introduzione di Giuseppe Giorgio, Giannini Editore, Napoli 2024, pp. 89

La verità di queste storie essenziali di persone comuni si coglie nelle ultime pagine di Aldo Di Mauro, attraverso la vicenda, anzi la sagoma, di Pietro Sarno, il quale «al primo piano di via Tribunali… timidamente sporge un po’ la testa per ascoltare la vita che fuori echeggia» (p. 85). Quella di Pietro è proprio «una vita in penombra» (ibidem), in quanto solo talvolta egli «esce dalla sua penombra», per poi subito rientrarvi: una penombra «nella quale ha deciso di vivere circondato da libri, quaderni, fogli di carta sui quali appunta pensieri destinati ad essere cestinati dopo la sua morte» (ibidem). 
E in tal modo, in ogni singola vicenda narrata, il lettore coglie il senso stesso di queste micro-storie di coppie, di singoli, di grandi e di piccoli. 
Nei luoghi narrati in queste agili ed essenziali pagine, non ci sono soltanto i pc e i new media, ma pure i nastri del registratore (p. 28), le radio che si accendono con le manopole (p 29), le luci che s’illuminano ma, soprattutto, si abbassano per creare buio, o meglio per generare la giusta atmosfera della penombra (p. 51). 
E in ogni storia, ecco la quotidianità essenziale, fatta di donne e di uomini, di adulti e di piccoli, soprattutto di relazioni di coppia, in cui la donna emancipata potrebbe provocare ansie e depressione nel partner, o in cui l’uomo potrebbe riscoprire di essere stato troppo preso dagli aspetti esteriori della partner e di aver, così, perso l’anima della donna e, soprattutto, della propria donna. È ciò che accade ad Enrico, che si figura cinicamente come sarà la vita nell’aldilà senza di lei, che intanto lo tradisce qui in terra: «Sai come sarà felice l’anima di chi assiste a come se la sta spassando la propria donna? Mentre lei, la vedova affranta, è contenta della tua raggiunta spiritualità, tu verifichi con che razza di troia hai vissuto per tanti anni»
In penombra, appaiono, anzi balenano, i tratti di visi e profondità intime, di piccoli, di giovani, di donne e uomini, che si scavano dentro davanti ai nostri occhi, non in un’immaginaria «seduta psicanalitica» (p. 40), bensì per cogliere, al di là delle differenze di ceti e di classi, di temperamenti e di luoghi comuni, la verità stessa della persona umana...

giovedì 13 giugno 2024

Dire Dio o tacere, sic et non al Premio Cimitile 2024

 

Dire Dio o tacere?
(in)attualità della questione? La questione del dire Dio riguarda il modo di parlare circa una grandezza/entità di per sé incommensurabile: non soltanto ideale o appartenente al metaverso religioso, ma forse, se non proprio inesistente, almeno indicibile...
(in)utilità di una rivelazione? La questione Dio ne richiama un’altra: quella di rivelazione, ovvero dis-velamento, manifestazione, ma anche infittirsi del velo, oscurità. Per una inattesa carambola storica, il risveglio illuministico che avrebbe dovuto far uscire l’umanità dal suo stato di minorità e svelare razionalmente tutto, alla lunga si è rivelato meno rispettoso della natura di quella divinità della quale non si patirono che  catene teocratiche...
(ir)ragionevolezza dei linguaggi teologici. Se oggi la cosiddetta Generazione Z (nati a cavaliere del millennio fino al 2013) rinfaccia al nostro sistema l’aver causato un generale (irreversibile?) deterioramento, è perché a causa dei linguaggi funzionali, non l’ha visto arrivare all’efficienza operativa; delle matematiche applicate alla fisica, e oggi degli algoritmi applicati a macchina pensanti, come imposto dalla nascente società del metaverso, in qualche modo I. Kant  (1724-1804) aveva già avvertito polemicamente che non si può perseguire un uso visionario del platonismo di ritorno a supporto delle egemonie linguistiche di tipo teocratico che pretendono di dar nome e parola alla X, all’incognita trascendentale, di cui non si danno indizia fenomenici da pensare intellettualmente...

sabato 8 giugno 2024

sui motivi dell'incarnazione di Cristo. Duns Scoto, seminari meet 2024-2025

ciclo di seminari dello scotismo

Dopo circa 6 secoli di ritardo rispetto al più famoso Tommaso d'Aquino, finalmente la Commissione scotista ha completato da qualche anno l'edizione critica della Ordinatio del francescano Giovanni Duns Scoto il cui culto locale a Nola è stato riconosciuto dalla Chiesa universale. Definito da papa Paolo VI una delle cattedrali del pensiero medievale, il Dottor sottile ha proposto per primo la verità del concepimento immacolato della Madonna e ha proposto nelle Università medievali di Cambridge, Oxforf e Parigi soluzioni avanzate circa il motivo della Incarnazione di Cristo

il CIS, Centro Italiano di Scotismo, in collaborazione con la Facoltà di Filosofia della Pontificia Universita' Antonianum, conferma anche per il 2024-2025 il Ciclo di seminari
sul pensiero di Giovanni Duns Scoto e dello scotismo, cinque incontri online che si terranno sulla piattaforma Google Meet dalle 17,15 alle 18:45 
Il link di collegamento all’incontro sarà reso noto in prossimità dell’evento.

giovedì 6 giugno 2024

Jacques Gaillot, Vescovo di Partenia la diocesi che non c'è...

 

Questo libro presenta il percorso di vita di mons. Jacques Gaillot (1935-2023), vescovo di Évreux (Normandia), perseguitato dai vertici dell’episcopato di Francia a causa del suo dissenso sulla politica del governo francese contro i migranti e per la sua condivisione con la vita degli esclusi e dei marginali, fu rimosso dalla sua sede episcopale nel 1995 da Giovanni Paolo II e nominato vescovo di Partenia,vescovo di Partenia, diocesi scomparsa nel V secolo. Per molti aspetti Gaillot è stato nella Chiesa un precursore e continua ad essere un punto di riferimento per quanti/e vogliono continuare: a seguire l’Uomo di Nazareth, a vivere con coerenza il suo Vangelo di liberazione, a condannare ogni giustificazione della guerra.