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martedì 13 settembre 2022

L’obbligo di vaccinarsi è contro la Costituzione italiana?

 

Una pagina di A. MANZONI, da I promessi sposi, Capitolo XXXI, apre un avvincente volume di Carlo Iannello, che prende spunto da una contingenza: Il 30 novembre 2022, quasi a ridosso del nuovo Parlamento generato dalla tornata elettorale del 25 settembre 2022, la Corte costituzionale si pronuncerà sull’obbligo vaccinale per il Sars-Cov-2 imposto ai sanitari, molti dei quali, non avendo ottemperato all’obbligo, sono stati sospesi o radiati dalle ASL. Il CGARS, massimo organo di giustizia amministrativa siciliana, ha avuto il grande merito di infrangere un granitico orientamento di rigetto delle questioni contro certificazioni verdi e obblighi vaccinali, chiamando il giudice delle leggi a pronunciarsi sulla legittimità dell’obbligo imposto ai sanitari. Dopodiché, molte altre eccezioni sono state sollevate da giudici civili e amministrativi. Il tribunale militare di Napoli, su una questione specifica che riguarda l’obbligo vaccinale nell’ordinamento militare. I tribunali amministrativi del Lazio e della Lombardia; i tribunali di Brescia e di Catania e, ultimo, il Tribunale di Padova, proprio sull’art. 4 del d.l. n. 44 del 2021. Tutti questi giudici dubitano della legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale da diversi punti di vista. Iannello non è favore dell’obbligo, anzi cerca di delineare, nel libro, le ragioni giuridiche che fanno propendere per la sua incostituzionalità. Scrive Iannello a proposito dell’ordinanza del CGARS: «Sono preoccupato perché le motivazioni di questa ordinanza sono un chiaro indice di come il periodo emergenziale stia producendo dei cambiamenti profondi anche rispetto a diritti e a interpretazioni che ritenevamo conquiste irretrattabili. In definitiva, la Corte costituzionale ha insegnato, nel corso dell’esperienza repubblicana, che l’art. 32 Cost. consente, sì, l’imposizione di un trattamento sanitario, ma solo se ricorrono due presupposti: che vi sia un «beneficio per la collettività» e, allo stesso tempo, un «beneficio per l’individuo». Di qui la chiarezza della lettera dell’articolo 32: Nessuno può essere semplicemente chiamato a sacrificare la propria salute a quella degli altri, fossero pure tutti gli altri. Osserva giustamente Iannello: «Se si affermasse l’idea per cui un farmaco può essere reso obbligatorio solo perché capace di ridurre il carico ospedaliero, non ci sarebbe più alcun argine all’imposizione di obblighi». Il problema è grave, anche perché alcune ordinanze dei Giudici fanno presagire una deriva organicista. Scrive Iannello: «La società organica della prevalenza degli interessi della collettività sui diritti del singolo sta riemergendo nell’indifferenza generale. Ed è proprio per combattere questa indifferenza e questa pericolosa deriva che ho ritenuto indispensabile scrivere questo libro»

Ulteriore contributo, la recensione di LAURA CALOSSOscrittrice, giornalista e traduttrice nata ad Asti....

🚩presentazione del volume mercoledì, 26 ottobre 2022 ore 16 presso la sede della ''editoriale scientifica'', Palazzo Marigliano, in via San Biagio dei Librai, 39, Napoli

🚩 pronuncia della Consulta, obbligo vaccinale e tutela della salute. Comunicato stampa del 1° dicembre 2022


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