Una pagina di A. MANZONI, da I
promessi sposi, Capitolo XXXI, apre un avvincente volume di Carlo Iannello, che
prende spunto da una contingenza: Il 30 novembre 2022, quasi a ridosso del
nuovo Parlamento generato dalla tornata elettorale del 25 settembre 2022, la Corte costituzionale si pronuncerà
sull’obbligo vaccinale per il Sars-Cov-2 imposto ai sanitari, molti dei quali,
non avendo ottemperato all’obbligo, sono stati sospesi o radiati dalle ASL. Il
CGARS, massimo organo di giustizia amministrativa siciliana, ha avuto il grande
merito di infrangere un granitico orientamento di rigetto delle questioni
contro certificazioni verdi e obblighi vaccinali, chiamando il giudice delle
leggi a pronunciarsi sulla legittimità dell’obbligo imposto ai sanitari.
Dopodiché, molte altre eccezioni sono state sollevate da giudici civili e
amministrativi. Il tribunale militare di Napoli, su una questione specifica che
riguarda l’obbligo vaccinale nell’ordinamento militare. I tribunali
amministrativi del Lazio e della Lombardia; i tribunali di Brescia e di Catania
e, ultimo, il Tribunale di Padova, proprio sull’art. 4 del d.l. n. 44 del 2021.
Tutti questi giudici dubitano della legittimità costituzionale dell’obbligo
vaccinale da diversi punti di vista. Iannello non è favore dell’obbligo, anzi cerca
di delineare, nel libro, le ragioni giuridiche che fanno propendere per la
sua incostituzionalità. Scrive Iannello a proposito dell’ordinanza del CGARS:
«Sono preoccupato perché le motivazioni di questa ordinanza sono un chiaro
indice di come il periodo emergenziale stia producendo dei cambiamenti profondi
anche rispetto a diritti e a interpretazioni che ritenevamo conquiste
irretrattabili. In definitiva, la Corte costituzionale ha insegnato, nel corso
dell’esperienza repubblicana, che l’art. 32 Cost. consente, sì, l’imposizione
di un trattamento sanitario, ma solo se ricorrono due presupposti: che vi sia
un «beneficio per la collettività» e, allo stesso tempo, un «beneficio per
l’individuo». Di qui la chiarezza della lettera dell’articolo 32: Nessuno può
essere semplicemente chiamato a sacrificare la propria salute a quella degli
altri, fossero pure tutti gli altri. Osserva giustamente Iannello: «Se si
affermasse l’idea per cui un farmaco può essere reso obbligatorio solo perché
capace di ridurre il carico ospedaliero, non ci sarebbe più alcun argine
all’imposizione di obblighi». Il problema è grave, anche perché alcune
ordinanze dei Giudici fanno presagire una deriva organicista. Scrive Iannello:
«La società organica della prevalenza degli interessi della collettività sui
diritti del singolo sta riemergendo nell’indifferenza generale. Ed è proprio
per combattere questa indifferenza e questa pericolosa deriva che ho ritenuto
indispensabile scrivere questo libro»
Ulteriore contributo, la recensione di LAURA CALOSSO, scrittrice, giornalista e traduttrice nata ad Asti....
🚩presentazione del volume mercoledì, 26 ottobre 2022 ore 16 presso la sede della ''editoriale scientifica'', Palazzo Marigliano, in via San Biagio dei Librai, 39, Napoli
🚩 pronuncia della Consulta, obbligo vaccinale e tutela della salute. Comunicato stampa del 1° dicembre 2022
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