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domenica 7 agosto 2022

E se non fossimo a un bivio?

 

..tra i più spinosi temi della bioetica affrontato per i ragazzi

"Mi sono trovata davanti ad un bivio. Una strada più lunga che mi avrebbe portato all’inferno, una più breve che poteva portarmi qui, a Basilea". Sono alcune battute, apparentemente molto serene, affidate da Elena ai social, e prontamente diffuse dall'Associazione Coscioni, che aveva già aiutato DJ Fabo al "viaggio della morte" in Svizzera, i cui esiti giuridici erano andati a convergere nella sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, che aveva, finora inascoltata, sollecitato il Parlamento a depenalizzare il cosiddetto "suicidio assistito". Ed ecco, ora un nuova fattispecie (i modi di morire sono pressoché infiniti, quanto gli esseri umani): quella di Elena, è stata una decisione, apparentemente libera e matura, di anticipare la propria fine pur non trovandosi a dipendere da trattamenti vitali, ma condannata da una degenerazione progressiva della vita a causa di una malattia fatale. Qualcosa di diverso di un suicidio assistito, Piuttosto, la richiesta, andata a buon fine con l'aiuto di altri viventi umani, di porre anticipatamente fine a un'esistenza ritenuta ormai troppo compromessa dalla malattia e dal suo strascico infernale di sofferenze. Mentre Ercole al bivio scelse, secondo il mito riferito da Prodico di Ceo, la virtù, qui una persona umana - che si autopercepisce come sola di fronte a tutti i possibili esiti (dov'è la comunità e la rete di relazioni?) - non è più impegnata a scegliere fra vizio e virtù, ma tra due forme di inferno. Eracle sceglie la virtù, dimostrando così che l’essere umano non può vivere solo grazie agli istinti primitivi, ma deve sottoscrivere e seguire delle regole sulle quali si regge la nostra civiltà e l’intero consesso sociale. Elena invece vede soltanto un bivio, due strade entrambe infernali: l'inferno della malattia che conduce a una morte terribile, l'inferno di Basilea dove le viene praticata una morte dolce. E se le vie fossero più di due, così come tra inferno e paradiso, il cristianesimo propone il purgatorio, periodo doloroso di purificazione, nel corso del quale si soffre ma in vista di una dolcezza maggiore? Chissà se in campagna elettorale le varie formazioni politiche e gli apparentamenti diranno qualcosa di chiaro su tutto ciò, in vista dell'agenda del futuro Parlamento. 


 

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